File di autobus al capolinea di Grotte Celoni con in bella vista la scritta «collegamento scolastico», dirottati per garantire comunque il servizio. Bambini lasciati a piedi alle fermate in ogni municipio. Pulmini superaffollati, vetusti e quindi «Euro 0», in barba alle norme anti-inquinamento e al Piano-pullman capitolino. Autisti provenienti da Napoli che la sera rientrano a casa stremati dopo turni di 10 ore, per poi tornare a Roma la mattina seguente. Oppure costretti a stiparsi in appartamenti affittati, o a dormire alla «Casa del pellegrino», al Divino Amore. Che le gare dappalto targate Campidoglio lascino spesso a desiderare - per usare un eufemismo - non fa quasi più notizia. E quella per la gestione del trasporto scolastico capitolino, affidata dal Comune con contratto di servizio alla Trambus, non fa eccezione, anzi. Almeno secondo quanto denunciato ieri da An, dopo che già a luglio il Giornale aveva dato ampio risalto alla vicenda.
Questi i fatti: l11 maggio 2007 Trambus indice un bando triennale per complessivi 38 milioni e 660 mila euro per lassegnazione del servizio di trasporto scolastico. Interessati circa 13.600 bambini (materne ed elementari) delle periferie romane. Le società vincitrici avrebbero dovuto fornire 290 mezzi con vincolo dellimmatricolazione dopo il 1 gennaio 97. La gara dappalto fallisce, in quanto vengono aggiudicati solo due dei dieci lotti previsti (che comprendono un totale di 331 autobus). I motivi? Limporto complessivo del bando è lo stesso stanziato nel 2004, talmente insufficiente da costringere le aziende di trasporto a disertarlo. «In questi tre anni - evidenzia il vicepresidente del consiglio comunale, Vincenzo Piso (che sulla questione ha già presentato uninterrogazione urgente a risposta scritta), - ci sono stati gli aumenti contrattuali del personale e i rincari del gasolio, senza contare linflazione». Per rimediare Trambus si affida alla trattativa privata per il sub-affidamento del servizio. E qui arrivano le dolenti note. «Dopo il fallimento la municipalizzata ha cambiato le carte in tavola - continuano il consigliere comunale Federico Guidi, il vicepresidente del consiglio regionale, Bruno Prestagiovanni e il segretario regionale Francesco Aracri - facendo affidamenti molto più permissivi, a ditte di altre regioni (tra cui Puglia e Campania, ndr), e prive di requisiti».
Le conseguenze? Un numero di mezzi e di personale a disposizione inferiore a quello previsto dalla gara, con il relativo ricorso a vetture di Trambus con solo 23 sedili (in violazione delle normative sul trasporto scolastico che prevedono esclusivamente posti a sedere per il viaggio) e «per 70 autisti, a contratti interinali della durata di tre anni», dichiara Prestagiovanni. Tra i mezzi sub-appaltati, addirittura, anche alcuni finanziati con fondi regionali. Leliminazione della clausola sulletà, ad esempio, ha fatto sì che le società potessero utilizzare vetture di qualsiasi anno. Dulcis in fundo, il coinvolgimento di società diverse da quelle che si sono aggiudicate il subappalto e che, provenendo da Bari e Napoli, spesso parcheggiano i propri mezzi lungo le strade e di fronte alle scuole, non disponendo su Roma di rimesse autorizzate. Un appalto «tarato male fin dal principio - sottolinea ancora Piso - come dimostra il cambio di condizioni rispetto al bando iniziale» e che rischia di mettere a rischio centinaia di posti di lavoro: quelli degli autisti delle aziende che prima svolgevano il servizio, tra cui la «Gamma Travel» di Carlo Maiotti.
Chiude Guidi con le richieste di An: «In virtù di una situazione così disastrosa chiediamo un consiglio comunale straordinario sul trasporto scolastico; lannullamento degli attuali conferimenti temporanei sostituendoli con una proroga ai vecchi concessionari in attesa di un nuovo bando; la verifica della sicurezza dei mezzi e lintervento del Git vetture per verificare il rispetto dei regolamenti e della sicurezza. Infine lannuncio: «Stiamo preparando un libro bianco in cui segnaleremo tutti i disservizi». Un volume che si annuncia piuttosto corposo.
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