Il Travaglio di Marco: «Non so chi sono»

Crisi d’identità per il grillo parlante ed editorialista di «Annozero» Marco Travaglio, che in un’intervista a GQ in edicola oggi racconta di vivere un periodo di turbamento. La colpa, ovviamente, è di Berlusconi, che sarebbe riuscito «ad annullare, nella percezione collettiva, tutte le figure terze, e a trascinarle in questo giochino “destra o sinistra”, per cui io, che non sono di sinistra, grazie a lui vengo individuato come “uno di sinistra” e ho delle crisi di identità». Sulle continue denunce che riceve Travaglio commenta: «All’inizio ti spaventi, poi ci fai l’abitudine. Da quando faccio il giornalista ho ricevuto circa 250 denunce, tra penali e civili». Travaglio fa infine una lista dei politici che stima: «Tanti. Anche se non contano quasi niente. Stimo Di Pietro, per l’opposizione che fa.

Rosy Bindi, Debora Serracchiani, Furio Colombo, Nando Dalla Chiesa, Giorgia Meloni, Fabio Granata, e poi Bruno Tabacci, lo stesso Fini, se mettesse su un po’ di palle, dopo quindici anni di anticamera e, con qualche riserva, Nichi Vendola...».

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