Sono tre wild roses italiane (che fanno parte del Team Wild Roses), tre rose selvatiche, a lanciare la sfida più difficile nei prossimi mesi. Si tratta del primo tentativo femminile assoluto di attraversare lo Hielo Patagonico Sur, l'immenso ghiacciaio patagonico situato fra Cile e Argentina.
Le alpiniste italiane, tutte con all'attivo realizzazioni sulle Alpi e sulle montagne del mondo, sono la valdostana Eloise Barbieri, la guida alpina bergamasca Nadia Tiraboschi e la bellunese Antonella Giacomini che, sci ai piedi, pelli di foca e slitte al traino con viveri e tenda, a partire da metà ottobre (e per un mese e mezzo, se tutto andrà bene) affronteranno il mastodonte glaciale del Sud America. Un tentativo non privo di rischi, oltre che di difficoltà oggettive, perché il ghiaccio dello Hielo Sur è tutto tranne che una bianca tavola liscia. Crepacci e corrugamenti superficiali renderanno necessarie manovre alpinistiche, calate in doppia, risalite con i ramponi con materiali, viveri, slitte e tende in spalla. Il punto che ha decretato il fallimento delle spedizioni più ardite è la zona nei pressi del Cerro Mayo e in particolare una depressione denominata incisura o faglia di Reichert o colle 1300, una breve, ma marcata e profonda interruzione trasversale caratterizzata da crepacci e seracchi profondi non percorribili con slitte e sci.
L'itinerario patagonico che le tre italiane tenteranno di percorrere si sviluppa per circa 400 chilometri che Antonella, Eloise e Nadia affronteranno con un peso di circa 100 chili ciascuna. Diversamente dalle traversate dei poli quella dello Hielo Sur offre possibilità di ritirata più veloci e accessibili il che non significa, ovviamente, che l'impresa possa essere affrontata con minore attenzione e preparazione.
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