Tre ultrà arrestati E un interista perde un dito

da Torino

Prima della partita, una carica delle Forze dell'Ordine nei confronti di un gruppo di pseudotifosi juventini che cercava il contatto con il popolo nerazzurro. Poi, una volta dentro lo stadio - dopo che tre ultrà sono stati arrestati (uno per avere lanciato una lattina di birra verso il pullman dell'Inter) e un tifoso interista ha perso addirittura un dito per motivi rimasti imprecisati - insulti, sfottò e striscioni vari. Tutto sommato non è stata però la serata da incubo che si temeva, anche se il fischio di inizio è stato posticipato di un quarto d'ora a causa del ritardato arrivo allo stadio da parte dell'Inter, rimasta rallentata dal traffico.
Certo, a un’ora dall’inizio della partita, sembrava già di essere scaraventati ai tempi dei gladiatori nell'arena. «Chi non salta nerazzurro è», «Senza la Juve, chi siete senza la Juve?», cantavano i tifosi bianconeri della curva Scirea e tutto lo stadio andava loro dietro in un coro infinito e pieno di tutto: orgoglio, passione, rabbia, amore. Era l'aperitivo di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, quando le due squadre hanno iniziato il riscaldamento: i cinquemila fischietti distribuiti nella curva bianconera facevano un baccano del diavolo, Ibrahimovic era (come facilmente prevedibile) il bersaglio preferito. Nello spicchio riservato ai tifosi dell'Inter, zero striscioni e una timida «B» su lenzuolo bianco.

Una decina di minuti prima dell'inizio, via con gli striscioni juventini: da un lato «Solo il campo regna sovrano, i campioni siamo noi» con ai lati gli scudetti numero 28 e 29, dall'altro «A tavolino le carte si possono mischiare ma la vera storia nessuno la può cambiare». Dopo di che, il via alle ostilità. Senza Moratti, ma con il figlio di Gheddafi in tribuna.

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