Tremonti: "I tagli? Non si toccano Service tax non sarà sulla prima casa"

Il ministro dell'Economia alle Regioni: "Non ci sono alternative ai tagli. È arrivato il momento di applicare la logica evangelica: chi più ha, può dare di più". Sulla service tax: "Presto per i dettagli, ma non sarà sulla prima casa". Federalismo: "Martedi consiglio dei ministri straordinario". Stima del Tesoro: la manovra comporterà un calo del pil pari allo 0,5% nel triennio 2010-2012. Chiamparino: "Rivedere il patto di stabilità"

Tremonti: "I tagli? Non si toccano 
Service tax non sarà sulla prima casa"

Roma - Il ministro Giulio Tremonti torna a parlare di manovra, chiarendo alcuni punti molto importanti, per fugare ogni possibile dubbio. Lo fa dopo al termine dell'incontro con le Regioni, dopo che, da ogni parte, gli sono arrivate richieste accorate, appelli e accuse. Tremonti è inamovibile: "Non abbiamo alternative sui soldi né sulla distribuzione dei tagli. Abbiamo simulato ipotesi diverse ma la spesa del governo centrale non è riducibile dal momento che è già stata fatta oggetto di tagli negli anni passati. L’errore è guardare a questa manovra senza guardare indietro: in passato c’è stata una forte riduzione della spesa sul governo centrale e un taglio ulteriore non è sostenibile".

"Chi è più ricco dia di più" "È arrivato il momento - prosegue Tremonti - di applicare la logica evangelica: chi più ha, può dare di più". "Pensiamo che le Regioni - ha aggiunto - possano essere considerate come un comparto complessivo; tra le speciali ce ne sono alcune che hanno moltissimo, alcune sono nel nord e penso per esempio al Trentino. Presumo che possano concorrere un po' di più". "Ferma la manovra, la sua composizione e la distribuzione - ha concluso il ministro - possiamo discutere e vorremmo farlo mettendo insieme tutte, anche quelle a statuto speciale più ricche (sono in Italia anche loro) in modo che il concorso sia proporzionato alla disponibilità. Vorremmo aprire anche con le Regioni il tavolo del federalismo fiscale". 

Service tax no su prima casa "Dobbiamo discuterla nella compagine del Governo e poi con i Comuni - ha detto il ministro a proposito della nuova tassa comunale sugli immobili -.  È dunque presto per entrare nei dettagli, ma di certo non si applicherà alla prima casa".

Federalismo, cdm straordinario Il governo "sta lavorando intensamente" sul federalismo fiscale e porterà la relazione "martedì prossimo in un Consiglio dei ministri straordinario".

"Tassare redditi alti non è la soluzione" "Se per ridurre la spesa aumentiamo le tasse facciamo una cosa storta". Così Tremonti ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla possibilità di tassare i redditi più alti. "L’obiettivo fondamentale dei governi europei è ridurre il livello non più sostenibile della spesa pubblica".

Il pil diminuirà dello 0,5% Luci e ombre su finanza e conti pubblici. L’impatto della manovra sul pil è negativo: nel triennio 2010-2012 la riduzione è pari a 0,5%. Per il 2010 la crescita cala da 1 a 0,9%. È quanto prevede una tabella consegnata dal Tesoro in commissione Bilancio al Senato e che valuta l’impatto macroeconomico delle misure per il 2011-2013. Secondo quanto riferiscono fonti tecniche, comunque tali effetti negativi sulla crescita saranno compensati da migliori evoluzioni delle variabili macro e dunque l’effetto depressivo sarà compensato.

Occupazione Stando alla tabella l’impatto della manovra sull’occupazione, rispetto alle stime della Relazione unificata presentata dal governo qualche settimana fa, sarà nullo nel 2010 mentre determinerà una riduzione nel 2011 pari allo 0,1% e dello dello 0,2% nel 2012 e nel 2013. Situazione simile anche per i dati sulla disoccupazione: il calo, sempre nullo nel 2010, sarà pari a -0,1% nel 2011, -0,3% nel 2012 e -0,5% nel 2013.

Salari Le riduzioni percentuali per quanto riguarda i salari totali e dei redditi totali sono dello 0,5% nel 2011, dello 0,6% nel 2012 e nel 2013. L’impatto poi sugli investimenti, secondo la tabella, è pari a zero per quest’anno, a -1,1% nel 2011, a -1,3% nel 2012, a -0,5% nel 2013.

Consumi Sul fronte di quelli classificati come "privati" si registra una riduzione dello 0,2% per il 2010, dello 0,1% nel 2011 e nel 2012,

mentre sul fronte di quelli "collettivi" si registra un miglioramento di 0,1% nel 2010. Un dato che negli anni successivi è negativo: nel 2011 la riduzione percentuale è dello 0,4, nel 2012 dello 0,2 e nel 2013 0,1% 

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