Tremonti, pace fatta: via al comitato economia

Pace fatta tra Berlusconi e il ministro dell'Economia nell'incontro a Villa San Martino: "Con Tremonti chiarito ogni equivoco". Il titolare di via XX Settembre: "Forte rapporto con il presidente del Consiglio". Alla fine la proposta di affidargli la regia delle scelte economiche del partito

Tremonti, pace fatta: via al comitato economia

Milano - "Non abbiamo mai sottovalutato la portata della crisi. La politica del rigore è stata non solo quella di Tremonti, ma di tutto il governo. E' stato chiarito un equivoco". Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente da Arcore a Ballarò. Secondo il premier bisogna però dire "si alla politica del rigore coniugata con la politica dello sviluppo". Berlusconi ha poi detto di essere "a casa ammalato per lavorare nonostante l'ora tarda". Ha difeso lo scudo fiscale, sottolineando che "vengono ricavati importanti capitali per l'economia del paese".

"Taglio dell'Irap a crisi finita" Il governo conferma l'obiettivo di tagliare l'Irap e istituire il quoziente familiare, ma il momento arriverà quando i conti lo consentiranno. Cioé quando? Chiede Giovanni Floris a Berlusconi. "Dipende dalla crisi", risponde il Cavaliere. E quando finirà? chiede Floris. "Nessuno lo sa al mondo", replica Berlusconi. "Il governo ha un programma, che conferma, che prevede la riduzione dell'Irap e il quoziente familiare - dice Berlusconi - Nell'ambito di una politica di rigore, ci vogliono anche le misure per lo sviluppo, le imprese e le famiglie. Entro i tempi che saranno possibili in base alla situazione del conti dello Stato, intendiamo mantenere le promesse del nostro programma che consideriamo impegni sacri con gli elettori". Insomma, ripete Berlusconi, "stiamo studiando il modo per coniugare rigore e aiuto alle famiglie e alle imprese".

Pace fatta In precedenza anche Paolo Bonaiuti portavoce del presidente del Consiglio, rispondendo ad una domanda sull’esito del colloquio fra il premier e il ministro dell’Economia svoltosi in serata a villa San Martino, ad Arcore, aveva spiegato: "Continua con grande impegno una collaborazione che è stata sempre intensa e proficua da più di 15 anni", ha aggiunto il sottosegretario.

Giulio Tremonti è "soddisfatto" dal colloquio con Berlusconi anche per aver avuto "la conferma di un forte rapporto personale e affettivo con il presidente". E' quanto riferiscono fonti vicine al ministro dell'Economia che hanno potuto parlare con il titolare di Via XX Settembre al termine dell'incontro.

Prima incontro tra Berlusconi e Bossi Umberto Bossi ha fatto visita nel primo pomeriggio ad Arcore a Silvio Berlusconi in maniera assolutamente riservata e poi ha messo la sordina sull'incontro, tanto che molti dei suoi più stretti collaboratori nel pomeriggio hanno persino negato che l'incontro ci sia realmente stato. Un fatto questo che non stupisce chi conosce bene il leader del Carroccio. Quando si tratta di raggiungere 'la quadra' come la chiama lui, Bossi è capace di negare anche l'evidenza. Lo ha già fatto in passato ed è nel suo bagaglio di tattica e di strategia politica. L'incontro di oggi è stato breve, una visita al Berlusconi convalescente per la scarlattina, accompagnato dal capogruppo alla Camera Roberto Cota, ma indubbiamente il leader della Lega ha parlato con il premier delle questioni più calde sul tappeto, la posizione di Giulio Tremonti e soprattutto le candidature per le regionali. Bossi, con la sua opera di tessitore, è tornato all'antico: crea il black out informativo sulle sue azioni in attesa di calare le sue carte.

Tremonti alla guida di un comitato per l'economia La quadra viene trovata in un comitato ad hoc da istituire nel Pdl la cui presidenza sarà affidata a Tremonti. Una sorta di cabina di regia (composta dai coordinatori del partito, dai capigruppo e dai ministri e sottosegretari economici) che dovrà affrontare, discutere e decidere gli indirizzi di politica economica del governo. Ma anche un modo per rimarcare che le scelte finali spetteranno a chi quel partito lo guida e cioé lo stesso Berlusconi. Una soluzione concordata con il co-fondatore del partito Gianfranco Fini, anch'egli preoccupato di stemperare le tensioni ma anche di mettere un freno alle ambizioni di Tremonti e della Lega. Una soluzione accettata dal ministro dell'Economia, anche perché accompagnata dalla promessa di un atto di fiducia da parte del partito sulla linea di politica economica fin qui tenuta dal ministero di Via XX Settembre, magari da formalizzare con una presa di posizione dell'Ufficio di presidenza del Pdl, in programma per il 5 novembre. Nel corso del colloquio, infine, Tremonti avrebbe illustrato a Berlusconi le sue idee su come promuovere lo sviluppo.

Un modo per dire che il rigore, pur restando la sua stella polare, non impedisce di pensare alla crescita. I due avrebbero così convenuto sul fatto che il taglio dell'Irap, pur restando nell'agenda del governo, sarà fatto ma con gradualità e comunque non adesso.

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