Cultura e Spettacoli

Tricarico antileghista? "Polemica inventata"

Tricarico antileghista? "Polemica inventata"

«Un tempo ero molto più diffidente. Al mio primo Sanremo pensavo che alcuni volessero nuocermi. Oggi sono cambiato, ho più positività addosso». Per il resto, Tricarico è sempre lo stesso: un fare stralunato, accompagnato da un’estrema discrezione verso chiunque lo approcci. E poi ci sarebbero quelle pause record, quando il nostro sembra afferrare i pensieri da sotto la spumosa capigliatura: pause in stile «Molleggiato», con la differenza che sono naturali e prive della sicumera autodidatta del guru di via Gluck. Pronto a sbarcare all’imminente Festival, il cantautore milanese appare persino sorridente, di un sorriso soddisfatto e vagamente ironico, sulla copertina del nuovo album L'imbarazzo (Sony), in uscita il 16 febbraio. Forse, sorride di tutti coloro che per questo titolo e per la scelta della canzone da portare in gara all'Ariston - Tre colori, una ballata suggestiva e naif, quasi una filastrocca per bambini, che allude alla nostra bandiera - sono già pronti a tirarlo per la giacca. Tanto più che non l’ha composta lui, ma Fausto Mesolella degli Avion Travel. Tricarico canta di tre bandiere, una delle quali, quella verde, si avvista «nella nebbia»: c'è chi giura essere una stilettata alla Lega ma la risposta di Tricarico è: «Io non ci ho proprio pensato quando ho cantato il brano. Anzi spero che questa canzone risvegli negli italiani la memoria e il senso di appartenenza. Non è una canzone di polemica e divisione». E «l'imbarazzo» di cui canta nell'album? Sarà forse parente di quello, rigorosamente snob, esibito da Umberto Eco al Palasharp? «L'Imbarazzo è una canzone d'amore, e io proprio non ho alcun imbarazzo a sentirmi italiano». Il ritorno a Sanremo è motivo di entusiasmo: «Per me è la terza volta in quattro anni al Festival - spiega - perché il Festival ti obbliga a stare nei tempi quando realizzi un disco».

Per l'anniversario dell’Unità, Tricarico canterà L'italiano di Toto Cutugno, brano presente anche nella tracklist dell'album, con «cameo» dello stesso Cutugno.

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