Milano - L'economia negli Stati Uniti è in piena tempesta, in Europa va un po' meglio, ma non troppo, almeno per quanto riguarda l’entità del rallentamento. Resta alto, intanto, l’allarme sull’inflazione con i fattori di tensione sui prezzi delle materie prime ancora al loro posto e una previsione non incoraggiante per i prossimi mesi. "Quando una fase di rallentamento economico o recessione è preceduta da turbolenze finanziarie - spiega l'Fmi - e soprattutto quando queste turbolenze sono concentrate nel settore bancario, la crisi è generalmente più severa e prolungata".
L'appello ai governi internazionali "Interventi energici" da parte delle istituzioni pubbliche "sono cruciali per favorire il ristabilimento di fondi nel sistema finanziario". A giudizio degli economisti di washington le turbolenze finanziarie che coinvolgono il settore bancario sono più suscettibili di provocare un rallentamento netto e prolungato del ciclo economico. La probabilità di un rallentamento pronunciato, aggiunge il fondo monetario, è forte per gli stati uniti e meno probabile per la zona euro.
Shock maggiore dagli anni '30 "È a questo punto fin troppo chiaro che quello che stiamo osservando è lo shock sui mercati finanziari maturi più pericoloso dagli anni ’30, che sta ponendo una minaccia fondamentale alla crescita globale", afferma Charles Collins, vicedirettore del dipartimento di ricerca del Fondo Monetario Internazionale, osservando che "anche se in passato periodi di stress finanziario non sono stati seguiti necessariamente da recessione, quando il sistema bancario accusa danni forti come sta accadendo ora, la probabilità di un rallentamento severo aumenta. Inoltre noi riteniamo che i rischi di recessione impennano quando il periodo di stress finanziario è preceduto da un incremento dei prezzi immobiliari e da un’espansione del credito".
Trichet: situazione mai vista prima Per Trichet (Bce) sui mercati c’è una "situazione mai vista prima, assolutamente eccezionale in termini di livello d’incertezza". In questo contesto, la Bce giudica "appropriato" ed "estremamente importante che i governi abbiano fatto la propria parte", ha detto Trichet, in riferimento ai recenti interventi di alcuni governi per salvare banche sull’orlo del fallimento.
Stabilità dei prezzi Dal canto suo la Bce garantirà la stabilità dei prezzi, mentre "l’economia di Eurolandia si sta indebolendo". Il consiglio direttivo dell’Eurotower, che oggi ha deciso di lasciare invariato il tasso di riferimento al 4,25%, ha anche esaminato l’ipotesi di tagliarlo, ha rivelato Trichet. La riunione - ha aggiunto - è stata anche l’occasione di un’analisi di fondo della crisi che sta sconvolgendo i mercati finanziari, dove "le turbolenze sono aumentate".
Diminuiti rischi rialzo inflazione Invece, con il rallentamento della domanda interna di Eurolandia i rischi al rialzo per l’inflazione sono diminuiti, e così
anche le aspettative inflazionistiche, ha proseguito il presidente della Bce, dicendosi "molto contento" di come l’Eurotower sia riuscita a stabilizzare le aspettative d’inflazione, come mostrano gli indicatori sui mercati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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