Cronaca locale

Un tricolore per salutare 100mila bersaglieri

Da oggi la città sarà occupata da un esercito di fanti piumati. Ecco il percorso della sfilata, gli appuntamenti e le occasioni per salutare un corpo che ha fatto la storia d’Italia, dal Risorgimento alle missioni di pace all’estero

Un tricolore per salutare 100mila bersaglieri

Milano col cuore in mano. Sempre. Anche con gli amati bersaglieri. Già da ieri, i tricolori hanno cominciato a fare capolino dalle finestre dei palazzi del centro, in attesa della grande sfilata di domenica dei «centomila», quanti sono i fanti piumati attesi in città per il 58° raduno nazionale del corpo. E Milano li vuole accogliere con affetto e riconoscenza. A fare gli onori di casa, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che milanese lo è d’«antica» adozione, insieme con il capo di Stato maggiore dell’esercito generale Giuseppe Salotto. Ma sarà una festa per tutti i milanesi, molti dei quali ricordano l’ultimo appuntamento con i bersaglieri dell’ormai lontano 1977. La «tre giorni» nel segno del cappello piumato comincerà oggi, dunque, quando a Palazzo Marino (ore 10.30) il vicesindaco Riccardo De Corato accoglierà il medagliere nazionale dell’Associazione bersaglieri, accompagnato dalle fanfare. Già, le fanfare: altro elemento originale e distintivo dei fanti che vanno di corsa. Ne arriveranno ben 70 da tutte le regioni italiane per una lunga serie di esibizioni «non stop» in città e in 36 comuni dell’hinterland. Le prime note dell’imperdibile Flic e floc, inno ufficiale del corpo, cominceranno a riempire l’aria frizzante di questo maggio ancora acerbo in Foro Buonaparte quando dalle ore 15, fino alle 18, due fanfare sopra bus scoperti animeranno le vie della città. La giornata si concluderà, sempre all’insegna della musica, al Teatro Dal Verme (ore 20.30, ingresso libero), con il concerto congiunto di quattro complessi d’ottoni. Domani mattina, le fanfare in giro per Milano sui mezzi scoperti saranno quattro: si fermeranno nei tradizionali luoghi d’aggregazione e visiteranno alcune case di riposo. Poi, alle 15.30, tutti al Castello Sforzesco (anche e soprattutto i bambini) per ammirare le emozionanti evoluzioni ginniche e ciclistiche dei bersaglieri. Dalle 15.30 alle 18, una fanfara scenderà il Naviglio Grande da Abbiategrasso fino alla Darsena, dove incrocerà un’altra fanfara che avrà invece percorso il Naviglio Pavese dalla Darsena fino alla Conca Fallata. Da non perdere, la mostra allestita al Museo del Risorgimento sulla storia del corpo militare, dal 1836 - anno della fondazione - a oggi. In serata, alle ore 21.30, 15 fanfare si esibiranno in contemporanea in altrettante piazze del centro cittadino: da piazza Cordusio fino a piazza Sempione. E domenica, il grande, imperdibile finale con la sfilata dei «centomila», in rappresentanza di 650 sezioni nel mondo, lungo i 2,8 chilometri che separano i Bastioni di Porta Venezia da piazza Duomo, con i bersaglieri al passo di corsa davanti alle tribune delle autorità. Da corso Venezia, i fanti piumati passeranno in piazza San Babila, quindi in corso Europa e al Verziere, dove renderanno omaggio al monumento al Bersagliere. Poi avanti in piazza Fontana fino a raggiungere il retro del Duomo, con arrivo sul lato della Galleria Vittorio Emanuele. Sarà la compagnia in armi dell’XI Reggimento, di stanza a Orcenico Superiore (Pordenone), ad aprire la colonna, accompagnata dalla fanfara della Prima Regione aerea dell’Aeronautica militare e - immancabile - dalla bandiera del milanesissimo Terzo Reggimento Bersaglieri, il più decorato in assoluto dell’esercito italiano.

Una curiosità: il centro cittadino sarà animato, durante la «tre giorni» bersaglieresca, da una dozzina di «punti cremisi»: aree di incontro e ristoro per tutti i reduci e non solo.

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