Tripletta degli azzurri L’Italia sembra il Barça e spazza via l’Estonia

E' quasi fatta per gli Europei 2012. Senza centravanti, però con i piccoli Rossi e Cassano davanti gli azzurri di Prandelli ubriacano i lenti e impacciati baltici. Pazzini segna il terzo gol. Nel primo tempo brutto infortunio per Aquilani

Tripletta degli azzurri 
L’Italia sembra il Barça  
e spazza via l’Estonia

L’Italia di Prandelli non sarà il Barcellona - sicuramente di un altro pianeta come sottolinea il ct - ma la suggestione resta: formula senza centravanti con due veloci nanetti in attacco, la fantasia del centrocampo di fiorettisti, due terzini sempre pronti ad avanzare, gioco palla a terra con frequenti accelerazioni, passaggi corti e rapidi. Così la pratica Estonia è liquidata in un tempo, grazie ai sigilli della premiata ditta Rossi-Cassano. Che non danno punti di riferimento ai lenti e compassati centrali della difesa baltica, propongono duetti rapidi, colpiscono in modo micidiale. La ciliegina sulla torta la mette Pazzini, che sostituisce Cassano dopo l’ora di autonomia del barese, va in rete dopo tre minuti e si conferma uomo-gol nei secondi tempi. Il passaporto per Euro 2012 è ormai in tasca, nonostante il successo della Slovenia in casa delle Far Oer (2-0 con i nordici addirittura undici contro dieci per 67 minuti) e a -5 dagli azzurri, ma con una partita in più. A settembre nelle Far Oer potrebbe arrivare anche la matematica.

Se Guardiola o uno dei suoi osservatori avrà seguito la prova degli azzurri, sarà rimasto impressionato dalla prova di «Pepito» Rossi: abilità nello spazio breve, progressioni impressionanti e velocità d’esecuzione sotto porta. Caratteristiche che si addicono molto al gioco del Barça, che non a caso ha messo gli occhi sull’attaccante del Villarreal. Che nonostante l’annata massacrante (ieri per lui era la 64ª gara stagionale) ha mostrato grande freschezza. Una rete e un palo sono il suo ruolino della tappa modenese. Il nuovo Rossi azzurro è il bomber di Prandelli nel 2011 (tre gol nelle ultime 4 sfide): il primo all’Estonia che mette in discesa il match della nostra nazionale è il 35° della sua stagione infinita. «Rossi-Villa-Messi, ma anche Pedro, in fondo suona bene», così l’attaccante che dall’amichevole di febbraio a Dortmund con la Germania ha iniziato la sua seconda vita con la Nazionale. «Con Cassano mi trovo benissimo, l’intesa è naturale», le parole di Pepito sul compagno di reparto.

Sul prato del «Braglia» la sintonia tra i due piccoletti (nessuno dei due arriva ai 175 centimetri) è evidente. FantAntonio, più Antonio che Fanta nell’annata del Milan, sa che deve giocarsi le sue carte perché in futuro sia in rossonero che in azzurro dovrà sgomitare per guadagnarsi una maglia da titolare. E Totò di Bari Vecchia si affida all’orgoglio e alla personalità talento, proprio le armi che Prandelli riteneva utili per fare la differenza. Abile a conquistare il pallone che diventa un assist per Rossi, caparbio nel contrastare il possente Teniste e infilare Pareiko con un bel diagonale, facendo il bis della partita di andata. Con tanto di abbraccio a Prandelli, feste dei compagni (Chiellini si fa addirittura sessanta metri di campo per raggiungerlo) e gesto del ciuccio come il suo ex compagno di squadra Francesco Totti.

L’umida serata modenese propone un test fin troppo facile per gli azzurri: il ct avrebbe voluto vedere negli azzurri il carattere della Schiavone, ma contro un’Estonia troppo spettatrice e partita con un atteggiamento tattico prudente (un 4-4-1-1 con linee strettissime) si capisce subito che sarebbe bastato molto meno. Montolivo inventa, Pirlo ricama (e colpisce un palo nella ripresa), Aquilani ko dopo soli 24 minuti - contusione alla testa con leggero trauma cranico, la tac all’ospedale di Modena risulterà negativa -. Lo spartito prandelliano è eseguito alla perfezione, con i terzini che si alzano per permettere ai centrocampisti di prendere palla e impostare il gioco. L’Italia va spesso al piccolo trotto, sempre pronta ad accelerare però quando serve. Buffon fa da spettatore, cosa che nella Juventus quest’anno non è mai avvenuta.

Il risultato è la sesta vittoria in altrettante partite con i baltici, capaci solo sui titoli di coda di creare un brivido quando il sinistro di Ahjupera dai 22 metri viene deviato da Ranocchia in angolo con il portiere fuori

causa. La meglio gioventù azzurra continua nel suo cammino, Prandelli uguaglia il cammino di Trapattoni di dieci anni fa (5 vittorie e un pari) e porta a nove le sue partite utili. Quanto è lontana la disfatta sudafricana...

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