Una tromba d’aria mette in ginocchio la città

Massimo Malpica

Centinaia di alberi abbattuti, un tappeto di tronchi, rami e schegge di legno sull’asfalto, cartelloni pubblicitari e segnali stradali piegati o caduti, moto e auto ribaltate e qualche danno non strutturale anche agli edifici. Ad accanirsi sui pini e sui platani del lungotevere e dell’area intorno allo stadio Olimpico è stata, l’altra notte una tromba d’aria, che ha lambito Prati intorno all’una di notte per poi sfogare la sua ira sul Foro Italico, su lungotevere Diaz e lungotevere Cadorna, spingendosi fino all’area di Ponte Milvio e, dall’altra parte del Tevere, a piazza Mancini, lasciando il quadrante nord di Roma in uno scenario da dopo-tornado. Il violento fenomeno meteorologico si è scatenato all’improvviso in seguito al temporale di cumulonembi che ha colpito la Capitale, ed è riuscito in pochi minuti a sradicare o a spezzare, rendendoli pericolanti, circa cento alberi, uno dei quali è crollato sulla colonnina del carburante di un distributore. Danneggiati dal passaggio della tromba d’aria anche molti segnali stradali, recinzioni, sedie e tavolini dei circoli sul Tevere e qualche cartellone pubblicitario, mentre acqua e vento hanno mandato in tilt numerosi semafori che ieri mattina non funzionavano più. I tronchi sollevati dal vento hanno colpito anche automobili e motorini in sosta nella zona, mentre gli alberi sradicati dalla tromba d’aria hanno travolto «in diretta» una Golf e una Fiesta che in quel momento stavano percorrendo il lungotevere: per fortuna, a parte i danni ai due veicoli, gli occupanti non sono rimasti feriti. Il violento vortice ha investito anche l’Auditorium della Rai in largo De Bosis, a due passi dall’Olimpico, che ha visto divelte alcune delle porte, e strappati via gli infissi da qualche finestra. Danni simili anche per l’edificio dell’ex Isef, l’Istituto universitario di scienze motorie che sorge esattamente di fronte, che ha perso per il vento un portone monumentale, scardinato dalla furia del vortice.
Cinquecento persone, tra agenti di polizia municipale, personale della Protezione civile, squadre dell’Acea e dell’Ama, pompieri e volontari, sono dovuti intervenire e mettersi al lavoro già nel cuore della notte per rimuovere alberi e detriti e rendere nuovamente percorribili le strade del quadrante. Per «ripulire l’area» i vigili del fuoco sono intervenuti soprattutto nella zona tra Ponte Milvio, piazza Mancini, Tor di Quinto, Corso Francia, Collina Fleming e il Flaminio. Azioni spesso mirate e delicate, come il taglio del grande pino, alto oltre 25 metri, che in via Tullio Martello, vicino corso di Francia, pendeva pericolosamente su un palazzo che ospita un asilo nido dopo essere stato quasi completamente sradicato dalla tromba d’aria. Che ha fatto un brutto regalo anche agli appassionati delle due ruote, sommergendo con rami, foglie e tronchi d’albero la pista ciclabile che corre lungo il Tevere, e rendendola al momento impraticabile.


Già ieri mattina l’assessore all’Ambiente del Campidoglio, Dario Esposito, ha avviato un’indagine per verificare la stabilità di tutti gli alberi «superstiti» che si trovano nel quadrante nord della città. Il monitoraggio di pini e platani durerà alcuni giorni e impegnerà tre squadre di periti del servizio giardini del Comune.

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