da Roma
LAuthority per le Tlc vuole fare chiarezza su In mezzora, la striscia domenicale di Raitre dove molto spesso esponenti politici e intellettuali di sinistra molto spesso hanno fatto passerella. A darne notizia è stato il senatore di Alleanza nazionale, Francesco Storace, che ha parlato di «un vero e proprio cartellino giallo al servizio pubblico radiotelevisivo!».
Ma la procedura non è ancora terminata. Giovedì scorso gli uffici tecnici dellAutorità hanno portato la questione al consiglio. I commissari guidati dal presidente Corrado Calabrò hanno ascoltato uninformativa che comprendeva anche la richiesta del direttore generale della Rai, Claudio Cappon, alla conduttrice del programma Lucia Annunziata ad adoperarsi per un pronto riequilibrio della par condicio «in modo da eliminare lattuale squilibrio». La discussione, però, non è ancora cominciata e il problema verrà affrontato nelle prossime riunioni. Resta il fatto che lAuthority dispone di un potere sanzionatorio ben più influente di quello della commissione parlamentare di Vigilanza di viale Mazzini che già aveva trattato la materia.
Eppure la diretta interessata non sembra preoccuparsi troppo dei richiami provenienti dal settimo piano, quello della dirigenza. «La mia trasmissione - ha spiegato Annunziata in unintervista allUnità - risulta sbilanciata se si calcola la presenza degli eletti, i parlamentari, come se fosse una tribuna politica. Invece non lo è». Anzi, è proprio lorgano parlamentare presieduto da Mario Landolfi ad aver frainteso la natura sociologica e culturale del programma. «Mi dispiace solo che la commissione di Vigilanza non valuti lautonomia della trasmissione».
Non solo, lex direttore del Tg3 ha velatamente accusato gli esponenti del centrodestra di essersi sottratti alla sua arena. «Durante la crisi del governo Prodi - ha aggiunto - hanno passato la palla alla sinistra. E qui si è creato lo squilibrio. Certo, linvito è nominale, se voglio in studio Tremonti non mi interessa chiamare un altro esponente di Forza Italia». Insomma, secondo Annunziata, In mezzora non è uno spot per lUnione («io voglio aprire il tema del lunedì, non chiudere la settimana passata») ma è stata la Cdl a farsi un autogol. Poi però rassicura e tende la mano anche a Che tempo che fa, un altro programma nella «lista nera» di Cappon. «Ci sarà il riequilibrio. E io sarò ospite di Fabio Fazio, faremo un bel faccia a faccia».
La «ragazza del 77» non ha, però, convinto Storace. «Resta lunica in Italia - ha affermato - a dichiarare me ne frego di fronte alla denuncia di violazione del pluralismo». Ma lex ministro della Salute ne ha anche per il relatore in Commissione del provvedimento, il radicale Marco Beltrandi, accusato di aver tentato «di sotterrare la risoluzione da me presentata». I dati, comunque, parlano chiaro. Come ha ricordato Storace, lAuthority Tlc ha esaminato sedici puntate della trasmissione dal 1° settembre al 18 febbraio: solo due volte sono stati ospiti politici di centrodestra, mentre otto volte sono comparsi esponenti del governo o della maggioranza. Senza contare lepisodio relativo alla puntata dell11 febbraio, dedicata al caso Vicenza, con il no global Luca Casarini e lex sindaco di centrosinistra del capoluogo berico.
Linteressamento dellAutorità per la vicenda, conclude il senatore, è «una picconata mai vista allo sfregio al pluralismo provocato da Lucia Annunziata». Ma nemmeno lAuthority potrà impedire che il cuore di viale Mazzini batta automaticamente per coloro che hanno il maggior numero di rappresentanti in Parlamento.
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