Roma

Troppi stand a piazza Navona, appello all’Unesco

Marcel, artista di strada, capeggia la rivolta contro le tensostrutture che deturpano la piazza

Valeria Arnaldi

Il centro storico continua ad essere palcoscenico della città che protesta. Dopo le lamentele di commercianti e residenti, impegnati nella raccolta di firme contro la Ztl notturna, è ora il turno degli artisti di piazza Navona. Questa volta, a far discutere non è la chiusura del centro al traffico ma la sempre più frequente organizzazione di eventi nella piazza barocca. A capeggiare la protesta è «Marcel», artista di strada. «Piazza Navona è patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco - spiega - dovrebbe, quindi, essere aperta a tutti. Sempre più spesso, però, è occupata da manifestazioni o tensostrutture per la vendita di prodotti artigianali e libri che nascondono la vista della piazza stessa, con tutte le sue bellezze».
Contro questa pratica, definita «vergognosa», Marcel e i suoi colleghi artisti e pittori, lo scorso anno, avevano lanciato una petizione da presentare al Comune. «Avevamo tremila firme - prosegue - ma quando sono andato a presentarle, chi prima mi aveva invitato a raccoglierle, si è rifiutato di ricevermi». Un piccolo ostacolo che non ha fatto perdere d’animo gli artisti, che, quest’anno, hanno raccolto quasi cinquemila nominativi. L’oggetto della petizione è lo stesso - la richiesta di libertà per piazza Navona - a cambiare è il destinatario. Il documento, infatti, ieri, è stato consegnato alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, accompagnato da fotografie e video che testimoniano i problemi causati dalle manifestazioni. Oltre ad impedire la vista dei monumenti, infatti, le tensostrutture, provocherebbero danni alla pavimentazione, e, spesso, la rottura di panchine e ceppi di bordura delle fontane. «I funzionari dell’Unesco, concordando con noi artisti sullo scarso decoro della piazza, - prosegue Marcel - non si sono limitati a ricevere il documento, ma lo hanno voluto addirittura sottoscrivere, aggiungendo le loro alle altre firme raccolte. Ad essere fonte di richiamo è la bellezza di piazza Navona, non certo tende e stand che, anzi, la nascondono. Le istituzioni si giustificano dicendo che sono per manifestazioni temporanee, è vero, ma così frequenti e ravvicinate da far pensare ad un unico perenne evento». Che sia contro il municipio - come fu all’inizio - contro il Comune o diretta all'Unesco, la carta incontra i favori dei romani, che, per promuovere la petizione hanno dato vita ad un passaparola. A lamentarsi non sono solo i cittadini, ma anche i turisti, americani in testa, almeno a giudicare dalle firme. «Non siamo contrari agli eventi, sia chiaro, ma chiediamo che siano di qualità e ben organizzati. - conclude Marcel - Gli stand del mercato di Natale devono essere in regola con le norme di decoro stabilite dal municipio, perché, allora, autorizzare l’ineleganza, durante il resto dell’anno? Se proprio vogliono creare un mini-villaggio nella piazza, lo usino per ospitare gli ambulanti che, ogni giorno, fanno qui una sorta di suk». Una proposta provocatoria, ma non del tutto. Per difendere la bellezza del loro palcoscenico, artisti, pittori, ambulanti e venditori, spesso in concorrenza tra loro per attirare i clienti, hanno deciso di unirsi contro il nemico comune.

«Meglio gli abusivi - dicono - che, per quanto numerosi, non deturpano la piazza, di questi mostri in plastica ed acciaio, fintamente spacciati per teatri di eventi culturali».

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