Nostro inviato
a Cannes
«Adoration» di Atom Egoyan è un film a incastro. C'è un adolescente che, bambino, ha perso i genitori in un incidente stradale e teme che abbia ragione il nonno quando sostiene che quellincidente fu voluto e suo padre volle uccidere sua madre. Cè uninsegnante di lettere e di teatro che chiede ai propri studenti di rielaborare con la fantasia un articolo di giornale in cui si parlava di un terrorista arabo che aveva nascosto, all'insaputa della moglie incinta e in partenza per Israele, una bomba. C'è il ragazzo di cui sopra che, elaborando questa traccia, immagina che quel padre terrorista sia il suo e mette su Internet questa falsa storia come fosse vera scatenando un dibattito dove si passa dalla condanna per latrocità insita in quel gesto all'idea che si tratti d una forma estrema di martirio per interposta persona
Intorno a tutto questo cè lo scontro di civiltà, ovvero come l'Occidente vede il mondo arabo, e viceversa...
«Adoration parla della necessità di trovare il senso vero e profondo delle cose» dice il regista. «Ma è anche un interrogarsi su come le nuove tecnologie possano trasformare le nostre identità. Gli oggetti e le idee che un tempo noi consideravamo sacre, sono oggi riformati e riadorati in un modo che ancora una generazione fa sarebbe stato impensabile. Viviamo unepoca dove unopinione si espande con rapidità ed è facilissimo creare delle icone improbabili, false, eppure vere per gli altri.
Troppo complicata la trama di Adoration
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