Poteva essere una strage persino peggiore. Gli ordigni ritrovati ieri alla stazione ferroviaria di Mumbai e disinnescati dalla polizia indiana sono la prova - se ce ne fosse bisogno - dellintento stragista dei terroristi.
Gli ordigni sono stati probabilmente collocati dai terroristi prima degli assalti del 26 novembre e il ritrovamento è avvenuto mentre in India era in corso una missione delicata di Condoleezza Rice per cercare di allentare le crescenti tensioni fra India e Pakistan. Una missione difficile specie dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri indiano, che ha confermato le convinzioni del Paese: gli attentati di Mumbai sono stati coordinati dal Pakistan. «Ho informato la Signora Rice che non cè alcun dubbio che i terroristi venivano tutti dal Pakistan e i mandanti si trovano in Pakistan» ha dichiarato Pranab Mukherjee, precisando di aver consegnato le prove agli Stati Uniti.
Dopo la strage di Mumbai, Washington ha spedito i suoi emissari, compreso il capo di stato maggiore delle forze armate americane, Mike Mullen, in Asia. Il capo della diplomazia americana ha cercato di rassicurare New Delhi su due fronti: quello della collaborazione Usa nelle indagini sullattacco e quello della richiesta di collaborazione al Pakistan. «LIndia non è sola in questa lotta - ha detto la Rice, che oggi incontrerà i vertici pakistani - ma ha il supporto di molti amici» i quali «hanno sofferto per lo stesso problema».
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