Classe 1943. Una grinta da leone quella di Tullio Mazzolino, lex assessore al Traffico noto per la pedonalizzazione di via San Vincenzo e del Quadrilatero, ma soprattutto esponente di spicco della Democrazia Cristiana, che sceglie le pagine de «il Giornale» per raccontare vicende, aneddoti e personaggi che hanno fatto la storia di Genova e della Liguria. Per non dimenticare. Lui, depositario di una grande memoria storica con le sue tre vite parallele: politica, istituzionale e professionale, non intende però impartire lezioni, ma soltanto ricordare. Ricordare i suoi incontri con il cardinale Giuseppe Siri, che ancora oggi lo commuovono a tal punto da scorgere sul viso delle lacrime, ma anche quelli con Giulio Andreotti, Paolo Emilio Taviani, Amintore Fanfani, Arnaldo Forlani, Ciriaco Pomicino, Oscar Luigi Scalfaro, Ciriaco De Mita, Clemente Mastella, Ivo Buttini, Carlo Donat Cattin, Giancarlo Mori, Giorgio Bo, Roberto Lucifredi, Mario Epifani, Carlo Russo, Mariano Rumor, Emilio Colombo, Vittorio Pertusio, senza dimenticare Claudio e Alessandro Scajola, Vincenzo Lorenzelli, Claudio Burlando, Sandro Biasotti, Alfredo Biondi, Luigi Grillo, Giovanni Alberto Berneschi, Dagnino Gianni, Luigi Merlo, Alessandro Repetto, Marta Vincenzi e Roberta Pinotti. Continuare potrebbe diventare faticoso, visto che il panorama delle sue conoscenze è ampio quanto un elenco telefonico. Una vita politica densa quella di Mazzolino, iniziata tra i banchi del liceo fino ai massimi vertici della Dc ligure come capo corrente sino al 1992. «Comandare con il consenso e il coinvolgimento. Senza dimenticare il gioco di squadra racconta lex assessore comunale -. Quale espressione non di una singola voce, ma voce del gruppo». Ed è forse proprio per questo suo modo di pensare, che ancora oggi continua ad avere un seguito politico di consensi e di relazioni umane, malgrado non ricopra nessun incarico di partito o istituzionale. «In passato ho svolto tutti i ruoli in Comune, fatta eccezione del sindaco. Adesso cerco di mettere la mia esperienza a disposizione della città». È emozionato quando racconta della sua carriera politica, iniziata come consigliere di circoscrizione di Oregina, e proseguita per un ventennio a Palazzo Tursi. È lui lassessore al Traffico e ai Vigili Urbani che nella giunta Campart di centro-sinistra ha dato vita alla trasformazione di via San Lorenzo e del Quadrilatero. «Una durissima battaglia quella della pedonalizzazione ricorda -. Vinsi però la resistenza in giunta, quella del presidente di Ascom e quella dei commercianti che mi rimproveravano di cancellare 80 posti auto, ma in realtà erano solo venti.
Feci appello così a due vigili urbani che si adoperarono in una cura a base di multe, che poi ha dato buoni frutti». Una piccola verità confidata, che si unirà a tante altre in un racconto che incrocia vite illustri e meno illustri, per narrare di una Genova lontana, ma ancora tanto vicina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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