(...) lintolleranza che ha manifestato ad alcuni eccipienti del «Bikalutamide». Di certo il farmaco è di fondamentale importanza per il trattamento della maggior parte dei tumori della prostata che hanno bisogno per crescere della presenza del testosterone, lormone maschile prodotto dai testicoli e dalle ghiandole surrenali. Sulla superficie delle cellule tumorali sono presenti delle proteine che prendono il nome di recettori. Il bicalutamide ha una struttura analoga a quella del testosterone. La sua azione consiste nellinibire e prevenire il legame tra il testosterone e i recettori che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali. Senza il testosterone, la crescita delle cellule tumorali rallenta o si blocca del tutto. «Ora come farò? - si chiede il malato che si è rivolto al Giornale - devo pagare 130 euro per ogni confezione? La Sanità invece potrebbe risparmiare lo stesso, concedendomi il medicinale che mi serve, e pagandolo la metà di quello che mi dà adesso».
La domanda la giriamo alla Regione, che potrebbe farne tesoro per migliorare i conti della sanità.
Tumore, il farmaco è lo stesso ma la Regione lo paga il doppio
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