Il turco lingua straniera ad Ankara

da Ankara

Alcuni dei deputati nazionalisti curdi eletti come indipendenti, ma appartenenti al partito Dtp, registrandosi in Parlamento hanno scritto nel loro curriculum «lingua straniera: turco». Lo ha reso noto ieri il giornale Milliyet. Il presidente del partito Dtp, Ahmed Turk, aveva dichiarato nei giorni scorsi che i neo-deputati eletti come indipendenti (20 dei quali hanno formato un gruppo parlamentare del Dtp) avrebbero evitato provocazioni, come quella di pronunciare il loro giuramento in curdo, che in passato ha causato l’apertura di processi a carico di deputati nazionalisti curdi.
Lo stesso Turk ha affermato in un’intervista pubblicata ieri sul giornale Vatan che il suo partito non può definire terrorista il Pkk (come aveva chiesto il premier turco Tayyip Erdogan) perché le operazioni anti-Pkk dei militari turchi continuano nell’est nonostante il cessate il fuoco dichiarato dal Pkk.
Nel frattempo la procura di Diyarbakir ha aperto un’inchiesta contro due sindaci dell’omonima provincia curdofona: I due primi cittadini sono accusati di aver cercato di introdurre la lingua curda nelle loro amministrazioni. Secondo la Costituzione, la sola lingua ufficiale è il turco e nessun altra lingua può essere utilizzata nei documenti ufficiali. I due sindaci e i consiglieri, che avevano votato a favore dell’adozione della lingua curda, rischiano fino a tre anni di carcere.


A poco più di una settimana dalla vittoria del suo partito islamico alle elezioni politiche anticipate, il premier Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere che domani incontrerà i vertici dell’esercito per discutere la promozione e il pensionamento di alcuni graduati. Una riunione di routine, ma che riveste particolare importanza per i richiami al laicismo lanciati dalle Forze armate alla vigilia del voto.

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