(...) in misura ridottissima. E se le gag del trio comico strappano gli applausi dell'esigua platea, è pur vero che le mani non si risparmiano neppure di fronte ai chi, dalla stessa sala, ammette: «Siamo troppo comodi - spiega Gianni Petrelli, ristoratore -. Abbiamo un bel clima e una bellissima terra. Questo fa si che ci si permetta di far pagare un bicchiere di vino e un piattino di acciughe 50 euro solo perché siamo alle Cinque Terre. Il turismo è cambiato. E il low cost porta gli stranieri altrove».
L'assessore al turismo della Regione Liguria, Margherita Bozzano, affiancata da Corrado Tedeschi, prova a correggere il tiro: «Non siamo qui a rimproverare nessuno. Siamo qui per capire cosa si può fare. Possiamo pensare, ad esempio, a dei corsi di aggiornamento, di lingue straniere».
La lezione, però, non viene dal palco. Ma dalla platea, tra chi alza la mano per intervenire: gestori di alberghi, baristi, ristoratori. Nessuno sembra voler nascondere i difetti dei liguri, ammettendo candidamente i caratteri spigolosi che ci contraddistinguono. E, soprattutto, accusando una politica rivolta al turismo che non pensa a cosa conta davvero. L'educazione, certo, ma la pulizia, le strutture, che oramai sono superate, la differenziazione dell'offerta.
Ma se Tedeschi prova a smorzare i toni della discussione, facendo entrare i comici per gli «spot» che mettono a confronto ora un bagnino, ora un oste romagnolo con i loro corrispondenti genovesi, la sala non smette di commentare. «Come possiamo stare qui a parlare di standard elevati se poi in Liguria non esiste neppure un organo di controllo ? - chiede provocatoriamente Luciano Ardoino, un genovese che ha diretto alberghi di lusso in mezzo mondo - Andiamo avanti con il meccanismo delle autocertificazioni. È inammissibile».. Ma l'applauso più sentito arriva quasi in coda di dibattito: una giornalista tedesca, in Italia da 25 anni, prende la parola. «Mi creda assessore. Non è una questione di lingua - dice - è questione di un sorriso». Per il buffet conclusivo, torta di riso e agendine colorate per tutti. Spese che hanno insospettito il capogruppo regionale di Alleanza nazionale, Gianni Plinio, che ha presentato una interpellanza urgente per conoscere il costo complessivo della serie di incontri. «Sarebbe stato più opportuno che l'assessore Bozzano riflettesse sui dati allarmanti del primo semestre 2007 - ha detto Gianni Plinio -. È ridicolo che pretenda di coprire la fallimentare politica turistica regionale ricorrendo al cabaret».
Secondo il recente rapporto di Unioncamere, infatti, i turisti arrivati in Liguria sarebbero passati da 1 milione e 466 mila a 1 milione e 463 mila con un decremento dello 0,2 per cento. Le giornate di presenza, invece, sarebbero calate da 4 milioni e 846 mila a 4 milioni a 479 mila, con un decremento del -2 per cento. Una crisi che ha investito anche la provincia di Savona: calo sensibile sia degli arrivi (-0,5 per cento) che delle presenze (-3,1 per cento). Preoccupanti i dati sui turisti stranieri (scendono di 5,2 per cento gli arrivi e di 9,2 per cento le presenze) e quelli relativi al comprensorio di Genova e Tigullio.
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