(...) con canoni ridotti in favore di enti e associazioni che svolgono attività di interesse collettivo, limmobile già destinato a uso civico in via Monticelli 25r». In particolare limmobile è quello dove prima avevano sede alcuni uffici del Municipio Bassa Valbisagno. Soprattutto, lente che svolge «attività di interesse collettivo» individuato per prendere il posto degli uffici municipali è proprio il «Comitato piazza Carlo Giuliani Onlus». E grazie a questa delibera avrà una sede gentilmente offerta dal Comune a prezzo meno che politico, dal momento che il regolamento prevede che in questi casi si paghi un canone abbattuto del 90 per cento del normale prezzo.
«Ammesso che paghino anche quel canone irrisorio - interviene Gianni Bernabò Brea, consigliere comunale de La Destra e capo del gruppo Misto di Tursi - la cosa scandalosa è luso che verrà fatto del locale. Purtroppo diventerà sede di unassociazione i cui scopi sono possono certo considerarsi condivisi. Tra laltro temo che quellimmobile venga trasformato in una sorta di museo della contestazione». Il riferimento di Bernabò Brea, che sullargomento ha presentato uninterpellanza urgente al sindaco, è a un passaggio della delibera di giunta che non lascia affatto tranquilli. Secondo lamministrazione comunale infatti, il locale viene affidato al Comitato piazza Carlo Giuliani in quanto «lassociazione necessita di una sede adeguata presso la quale custodire il materiale documentario di notevole interesse del quale lassociazione medesima è in possesso». Lironica reazione del consigliere comunale porta a interrogare Marta Vincenzi per sapere «se nel materiale di notevole interesse in possesso dellassociazione, tanto importante da meritare una sede in un immobile pubblico, vi siano estintori, travi utilizzate contro i carabinieri, cubetti di porfido e bastoni di vario tipo».
Al di là della provocazione, che peraltro riporta alla memoria quale fosse il contesto nel quale morì Carlo Giuliani, resta il fatto che lassociazione cui il Comune ritiene di concedere una sede semi-gratis ha scopi statutari e obiettivi ben precisi, che la delibera di giunta evita accuratamente di citare. Ad esempio la Onlus intende «affermare il rispetto per la vita di tutti e di chi, come Carlo, era solo un ragazzo che voleva un mondo più giusto». Tursi intende cioè sostenere chi vuol far passare questa immagine del giovane rimasto ucciso mentre dava lassalto ai carabinieri. Così come la stessa amministrazione implicitamente è daccordo con il «Comitato» che vuole «informare sui fatti avvenuti in Genova nel luglio 2001, denunciando censure, falsità ed omissioni degli organi di informazione, per ottenere il riconoscimento dei diritti civile violati, verità e giustizia», visto che secondo i suoi componenti allora sarebbero state «da parte del governo utilizzate le forze dell'ordine come strumento di repressione e di inammissibile violenza».
In attesa di conoscere esattamente a quanto ammonti il canone simbolico che il Comune riterrà di far pagare allassociazione che mostra una «delirante tendenza alla manipolazione della verità sui fatti del G8 genovese e una continua criminalizzazione delle forze dell'ordine viste come responsabili di una serie infinita di eccidi e stragi dal 1948 ad oggi», Bernabò Brea fa anche notare che restano migliaia di genovesi in attesa di assegnazione di un alloggio del Comune.
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