Tursi pulisce i vicoli solo dopo il delitto

(...) Lasciano la parola a D’Alema. Lui, dev’esser di famiglia, ha il piglio deciso mentre elenca tutto quello che si sarebbe potuto fare in dieci anni e verrà fatto la prossima estate: presidi fissi di Amiu nei punti nevralgici dei percorsi turistici: piazza De Ferrari, via San Lorenzo, porto Antico e via Garibaldi. Una squadra speciale di polizia amministrativa sguinzagliata a multare chi sporca. Potenziamento dei lavaggi dei cassonetti e soprattutto dei vicoli, chi ci vive vivrà con le strade costantemente bagnate. I percorsi di spazzamento saranno raddoppiati, significa che gli operatori passeranno due volte al giorno. Per incrementare la raccolta differenziata ed evitare mucchi di rifiuti a fianco dei cassonetti gli operatori Amiu passeranno porta a porta nei singoli negozi. Lo stesso accadrà per i bar, che oggi raccolgono i rifiuti in un sacco nero che, nonostante la legge lo vieti, tengono dietro al bancone perché gli «orari di conferimento» sono troppo ristretti «e vanno allargati».
Il tutto anche se «i commercianti spesso non gradiscono lo “spazzino” fra i piedi» segnala con una punta d’acido D’Alema. E utilizzando più personale, grazie agli investimenti in nuovi cassonetti e automezzi previsti dal piano industriale di Amiu: «Sfruttando meglio la “tecnologia” recupereremo personale - spiega D’Alema -. Stiamo pensando di studiare ed eventualmente brevettare mezzi più adeguati al complesso territorio genovese e cassonetti a scomparsa che riducano l’impatto ambientale e igienico». Riprenderanno poi dappertutto i lavaggi aromatizzati, dal pino si passerà alla vaniglia.
In cassa ci saranno 92,5 milioni di euro, frutto della nuova Tia. Farà sorridere pochi, la nuova tariffa che dovrebbe far pagare per quanti rifiuti si producono ma che in realtà è ancora calibrata sui metri quadri. Per le famiglie ci sarà un aumento dell’1,5 per cento, ma i single avranno uno sconto. Risparmiano il 16,5 i magazzini, il 4,6 i banchi di frutta e verdura, l’1,4 i cinema e i teatri, il 16,5 gli autotrasportatori, il 14,7 le banche. Per tutti gli altri son dolori. Il segno più per molti sarà un salasso. Un per cento per edicole e farmacie, 1,7 per gli ospedali, 13 per i negozi non alimentari e 16 per gli alimentari, 44 per bar e ristoranti, 46 per pescherie e fioristi, 24 per gli uffici, 40 per dicoteche e night, 15 per gli alberghi senza ristorante e 7 per quelli col ristorante.
Pericu è «contento per questa soluzione di equilibrio» che consente un rapporto diretto fra cittadini e azienda, «senza la mediazione dei terribili politici». In ballo c’è anche l’equilibrio economico di Amiu, che sarà coperto per il 46 per cento dalle famiglie e per il 54 dalle imprese. Segnala poi Pericu che «non fa parte del conteggio tariffario la parte di rifiuti che viene differenziata». È un appello alla sensibilità non alla causa ma alle tasche dei cittadini, affinché si decidano, forte anche un incremento delle campane ad hoc, a fare la raccolta differenziata.
Per rendersi conto di chi non fa cosa e dove, Tursi metterà le mani nella spazzatura dei genovesi.

Ci sarà infatti un monitoraggio che D’Alema definisce empirico: «In alcuni quartieri scelti a campione andremo a guardare cosa c’è nei cassonetti, è il solo modo». Infine, un sospiro di sollievo per Gestline: la Tia si potrà pagare, risparmiando l’euro di commissione, anche nei 25 sportelli cittadini del San Paolo. Con la speranza di evitare svenimenti e tafferugli.

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