Nei giorni scorsi segnalammo che una carovana di zingari, ancora una volta aveva preso possesso dei giardini di piazza Rossetti con conseguente disappunto di abitanti e commercianti. Un'altra carovana invece, composta da una ventina di camper, staziona da domenica scorsa nella piazza all'inizio di via Spalato (nei pressi della Sciorba) e i cittadini di quella zona dopo il fracasso del Pinelli dovranno subire, per chissà quanto tempo, la presenza di altre persone indesiderate. Alcuni camper sono stati segnalati nella zona di via Cecchi e tanti altri sono stati visti girare in varie parti della città. Ma nonostante questa ultima ondata di rom il Comune non prende nessun provvedimento anzi, dopo le borse lavoro dell'istituto San Paolo di Torino, che i servizi sociali di via Sertoli hanno usato per dare lavoro agli zingari di via Adamoli, anche palazzo Tursi ha deciso di contribuire al mantenimento della popolazione di nomadi che occupa Genova: nei prossimi 3 anni elargirà infatti oltre 160 mila euro per «educare e accompagnare socialmente gli zingari ad un graduale inserimento nella nostra città».
Il Comune di Genova ha quantificato in 8049 ore, suddivise in tre anni, il tempo necessario per assicurare una «maggior tranquillità alla popolazione nomade presente sul territorio genovese». 2342 ore saranno destinate per gli zingari della IV circoscrizione della Valbisagno, 2352 ore per quelli della V circoscrizione della Valpolcevera e ben 3375 da dedicare ai «cittadini senza territorio». Palazzo Tursi regalerà questi soldi attraverso un bando di concorso pubblico rivolto alle cooperative sociali e ai loro consorzi iscritti, che assicurerà alla società che vincerà il bando l'incarico ufficiale per tre anni. La società che otterrà la cospicua cifra si conoscerà solo il 19 giugno quando, negli uffici presso la direzione dei servizi alla persona di via Ilva, l'apertura delle buste deciderà a chi andranno gli oltre 350 milioni delle vecchie lire da «investire» sull'«educazione del popolo nomade».
L'importo, «comprensivo di tutti gli oneri utili a servire, educare e coordinare i rom genovesi», secondo il Comune servirà per raggiungere quegli obiettivi che si è posto attraverso questo finanziamento, 4 obiettivi chiari e ben dettagliati nel bando di concorso, ovvero fornire agli zingari un chiaro e sicuro punto di riferimento, anche con visite a domicilio nei campi sparsi in città; costruire per loro risorse e opportunità di lavoro compatibili alle loro esigenze; attuare una mediazione educativa attraverso incontri individuali volti a migliorare i rapporti, anche dialettici, con l'esterno e per ultimo, avviare i nomadi minori verso percorsi formativi con lo scopo finale di un «degno» futuro inserimento, sia abitativo che lavorativo.
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