Tutta colpa di Garibaldi Parola di GIOELE DIX

Al Carcano l’eroe dei due mondi rivive in chiave sarcastica

Una finestra aperta sulla storia della nostra Italia; così Gioele Dix definisce il suo ultimo lavoro Tutta Colpa di Garibaldi, in scena al Teatro Carcano. Attraverso la chiave della comicità, intesa come linguaggio clownesco, ma quello ispirato ai grandi dolori, l'attore che sulla scena degli Arcimboldi, nei panni dell'automobilista arrabbiato continua imperterrito a fare divertire la platea con il suo realismo spietato, avvalendosi anche delle sue grandi doti di affabulatore affronta un capitolo storico in modo «comicamente sarcastico». Diretto da Sergio Fantoni, lo spettacolo parla di un'Italia che, come oggi, viveva anche allora di frammentazioni. «Ho affrontato questo capitolo epico della nostra vicenda italiana - commenta Dix - per capire la precarietà fisiologica in cui stiamo vivendo e andando a scavare nel periodo storico del Risorgimento, si comprendono le origini di certe mentalità». Dopo l'esperimento ben riuscito con Edipo Re di Sofocle, esperienza teatrale felice grazie al connubio artistico con Fantoni, Dix, questa volta ha lavorato anche al fianco di Nicola Fano. «Mi sono avvalso, anche questa volta, della conoscenza di Fantoni dei meccanismi del teatro di tradizione andandoli a saldare abilmente alla mia vocazione alla contemporaneità, alla affabulazione e alla comicità». A un artista è stato commissionato l'allestimento di uno spettacolo celebrativo su Giuseppe Garibaldi; nonostante le varie peripezie, alcuni inconvenienti, problemi tecnici e defezioni, come quelle da parte degli elementi dell'orchestra, il protagonista riesce ad imbastire una messinscena in cui si distinguono anche un geniale contrabbassista in camicia rossa, interpretato da Matteo Malavasi e una giovane effervescente assistente sudamericana neogaribaldina, Edmarcia De Andrade. Sostenuti da una colonna sonora firmata da Cesare Picco, perfettamente integrata con il linguaggio teatrale dello spettacolo, gli attori danno vita ad un lavoro che corrisponde alla concezione dei teatro di Gioele Dix: «Il teatro è una forma di intrattenimento, ma si deve poggiare su una scrittura nuova con un'anima; ci deve essere uno studio alla base, non deve essere solo chiacchiera libera, ma proporre materiale importante. Ecco perché il pubblico deve uscire divertito, ma anche informato, dopo essere stato protagonista di un applauso terapeutico, ma addolorato nel contempo». Descritto nel suo eroismo, nel suo essere grande romantico e avventuroso, Garibaldi viene dipinto con pennellate di verità, senza tralasciare nulla.

«I libri di storia hanno omesso una valanga di dati e notizie; sulla scena io slitto continuamente tra passato e presente, mettendo in evidenza come nel 1848 la situazione dell'Italia era identica a quella odierna: è questo che lascia supporre come siamo il frutto di una tradizione».
Tutta colpa di Garibaldi
Teatro Carcano
fino al 20 aprile.
Per info: tel. 0255181377 - 0255181362

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