Tutte le manovre in serie B

Una voce: la Red Bull vuole comprare il Toro, deve però convincere a vendere il presidente Urbano Cairo. Un’altra voce: per la verità, deve fare molto di più, deve anche convincere se stessa a comprarlo. È giallo, di certo c’è solo che martedì è stato a Torino il general manager italiano della multinazionale della bevanda energetica, il portoghese Pedro Silva Nunes, per redigere un dossier da consegnare fra un mese al patron Dietrich Mateschitz. Con i tecnici del Comune ha visitato stadio Olimpico e Filadelfia, incontrato l’assessore allo Sport, Sbriglio, e salutato il presidente del Piemonte, Cota. In serata, rilanciata dal sito toronews.net, la smentita delle parti. In estrema sintesi: i suddetti incontri ci sono stati, ma non riguardavano il club, bensì l’eventuale organizzazione di eventi sportivi a Torino. Cairo, dal canto suo, ha aggiunto: «L’ennesima cosa di cui non so nulla... non ho parlato con nessuno, ma se si facessero vivi, sarei tutto orecchi...». Insomma, si vedrà. Intanto, chi vuole fra i granata può anche sognare. La Red Bull è un colosso, investe quasi un miliardo di euro l’anno in pubblicità, fra la scuderia di F1 che porta il suo nome e la Toro Rosso, il motociclismo e gli sport estremi: nel calcio sponsorizza il Salisburgo, perché nella città austriaca ha la sede principale il New York, dov'è arrivato il francese Henry, e due piccole squadre in Brasile e Ghana.
Per i tifosi granata una proprietà del genere sarebbe il massimo, dopo le ultime annate molto deludenti e il rischio di essere rimandato ai playoff anche quest’anno. Lerda punta sul 4-2-3-1 di Crotone, unico vero colpo è l'innesto di Iunco, uomo forte del Cittadella, piazzato alle spalle del vice capocannoniere Bianchi, ma fuori per un mese. Serve un rinforzo per la difesa, dove l’azzurrino Ogbonna è una sicurezza (a centrocampo è arrivato il nigeriano Obodo dall'Udinese, ma è in ribasso) e un trequartista al posto di Abbruscato, scambiabile con Sgrigna (Vicenza).
Maggior ostacolo la rivoluzione in casa Atalanta con il ritorno del presidente Antonio Percassi, che la scorsa settimana alla festa del club si è presentato a cavallo. È lei la naturale favorita per il primo posto. Colantuono ha una rosa sovrabbondante: 4-4-2 con il danese Troest buon rincalzo per la difesa, centrocampo con l’albanese Basha, sulla sinistra va Pettinari. In avanti l'altra rivelazione del Cittadella, Ardemagni, in supercoppia con Tiribocchi. Pronti a subentrare Doni, Defendi e Ruopolo, ex Albinoleffe, mentre il giovane Tiboni è andato in Bulgaria, al Cska Sofia.
Il Siena punta all'altra promozione diretta. Antonio Conte ripete il modulo di Bari, 4-2-4 con l'esterno Troianiello, uomo salvezza a Frosinone. A centrocampo occhio alle punizioni di Carobbio. Il Livorno ha preso Pillon, l’allenatore che ha salvato l’Ascoli, rifacendo la squadra che in A si arrese con un mese d'anticipo. L’esterno Pagano è stato il migliore dell’ultima Reggina, a sinistra Schiattarella, che a Torino aveva segnato un gol da 45 metri, con l’Ancona, da dove è giunto anche Surraco. Il patron della Mapei Squinzi è rimasto al Sassuolo. Nel centrocampo del Grosseto pesante l'innesto di Riccardo Allegretti, altro mago dei calci piazzati.

In coda l'acquisto più eclatante è del Frosinone, torna il mancino Lodi, inesploso all’Udinese. Attenti anche ai due talenti in prestito all’Ascoli dopo le meraviglie di Crotone: Mendicino, 20 anni, ex Lazio, e Bonvissuto dal Bari. A Padova spera nella consacrazione il regista Davide Di Gennaro.

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