Tutti i trucchi per non farsi scippare a Napoli

La trappola più diffusa è fermare gli automobilisti e derubarli nel caos del traffico

Carmine Spadafora

da Napoli

L’ultima vittima dei rapina Rolex è un’anziana turista russa, picchiata e depredata del prezioso orologio da due malviventi. È successo ancora una volta ieri, nel centro di Napoli, al vicoletto San Liborio, a poche centinaia di metri dalla caserma «Pastrengo» dei carabinieri e dalla Questura. La vittima è stata trascinata a terra dai malviventi per alcuni metri: poi vinta l’impari lotta, i banditi sono fuggiti indisturbati con il motorino.
La storia dei Rolex rapinati o scippati, si ripete con puntualità quasi quotidiana a Napoli, a volte anche due o tre volte al giorno. Ma «tempi duri» si addensano sulle centinaia di malviventi che ogni giorno scorazzano nel centro di Napoli, a caccia di turisti con borsette, macchine fotografiche e telecamere e tracolla. O, meglio ancora per i delinquenti, coi Rolex al polso. Infatti, qualcosa di «straordinario» sta per accadere nella lotta alla criminalità: l’assessore regionale al Turismo della Campania, Marco Di Lello, dello Sdi, ha partorito l’idea di fare stampare dei volantini, attraverso i quali si invitano i turisti a non indossare i Rolex o altri gioielli. «Lasciateli a casa o negli alberghi» è l’invito dell’assessore di Antonio Bassolino.
L’idea è stata partorita da Di Lello nei giorni scorsi, durante un incontro avuto con i dirigenti dell’Unione industriali di Napoli. Il volantino potrebbe essere anche il prologo a qualcosa di più importante per tenere lontani i delinquenti dai turisti che decidono di correre il rischio di venire a visitare la città più rischiosa da un punto di vista criminale dell’Europa occidentale: un vademecum. Così, accanto alla descrizione dei più importanti musei da visitare il turista potrebbe presto trovarsi sotto gli occhi gli sconcertanti consigli per evitare di essere massacrati e rapinati dalla delinquenza napoletana. Ma quali e quante sono le zone di Napoli, da evitare? A giudicare dal quotidiano bollettino di guerra fornito da polizia e carabinieri, si potrebbe tranquillamente affermare che nella città del sindaco Rosa Russo Jervolino, non esista una sola zona sicura. A rischio c’è via Toledo o nella zona dei grandi alberghi, alla riviera di Chiaia. La stazione centrale è infestata da «bancarielli» dove si pratica il «gioco delle tre carte». Basta addentrarsi nella vicina piazza Mancini, per restare vittime dei cosiddetti venditori di «pacchi». In una scatola, dove dovrebbe trovarsi una telecamera o un telefonino oppure una macchina fotografica, acquistata con pochi soldi, c’è sempre un mattone. Ma, è vietato andare anche a Forcella, dove i rapinatori e gli scippatori, sono ad ogni angolo, in attesa di poter colpire. E poi, via Duomo, via Foria, ritenuta la strada più pericolosa di Napoli. E il Vomero, quartiere collinare, dalla centralissima via Scarlatti a piazza Medaglie d’Oro. E la periferia, da Scampia a Piscinola.

Una delle trappole divenute frequentissime è costituita dalla gomma bucata: un coltello per forare pneumatici e il malcapitato turista è costretto a fermarsi. Accade nella centralissima via Marina, all’ingresso delle autostrade. Appena accostata l’auto, il malcapitato si trova una pistola puntata contro la tempia: borse, portafogli, gioielli. E la delinquenza va.

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