Al di là delle ultime notizie giudiziarie, il trascorrere delle giornate di questo mese di settembre sta facendo emergere in tutta la sua autentica e disarmante chiarezza limpotenza della dirigenza rossoblù di fronte al mercato della Serie C1.
Non cè una direzione e non cè un collegamento che permetta di arrivare a giovani di qualità. Sempre e soltanto calciatori provenienti dai soliti giri in abbinamento a qualche over trenta.
Sembra che il mestiere principale sia quello di vendere fumo negli occhi a noi tifosi.
Risultato? Il pubblico genoano è sempre più innamorato della sua squadra cieco di tutto e di tutti e persino dei risultati che provengono dal campo (la vittoria con la Fermana non fa testo).
Quello che sta accadendo a Genova è un vero caso sociologico «di scuola»: la reazione della gente di fronte alla crociata del suo Presidente e dei suoi uomini.
Tutti appassionatamente uniti verso lo sfascio e lautodistruzione.
Adesso che il Diritto ha prevalso ed anche il campo ha iniziato a parlare, bisogna ritornare tutti sulla terra e far parlare solo il calcio giocato. Non si può e non si deve continuare ad illudere la gente ed in particolare il «nostro» popolo con affermazioni che appartengono al gergo delle lotte sindacali e che nulla hanno a che fare con il mondo del calcio.
Al riguardo mi sorge spontanea la domanda, perché non apriamo un dibattito serio e costruttivo sul modo per rifondare la società Genoa 1893?Il piano Preziosi-DAngelo che dovrebbe prevedere una sorta di quasi Fondazione, e quindi di un contenitore parallelo di presunto salvataggio, è a dir poco improponibile (condivido le parole di Berneschi) nonché fuorviante perché potrebbe nascondere i veri interessi del Presidente nel tenersi ben stretta la società rossoblu. Se il progetto si svilupperà sulle linee guida a tratti accennate in questi giorni, che non arriva affatto inatteso, finalmente il cerchio si chiude con ogni cosa al suo posto : Preziosi ed il Genoa uniti da un «patto» di sangue. Cari amici ,per dirla in due parole non è certamente questa la strada da seguire!
E parlando di calcio e di società «vere» il Genoa è una squadra senza capitale giocatori e senza settore giovanile.
A proposito, in questi giorni il neo presidente di una squadra di Serie B appena insediato alla domanda da dove parte la sua ricostruzione della società, senza esitazioni ha risposto «dal Settore Giovanile come autentica forza per la nostra società perché con esso si costruisce la Prima squadra e si fa mercato con i giovani da mandare in giro». Personalmente non mi sento di aggiungere una virgola alle parole di questo Presidente.
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