Tutti in piazza per difendere l’ospedale appena ristrutturato

Danneggiato dalle bombe «alleate» nella Seconda Guerra mondiale. Ricostruito, con tanti sacrifici, dai «recchelini» negli anni Cinquanta. Adibito ad ospedale che ha servito per anni la comunità del Golfo Paradiso. Ristrutturato e inaugurato in pompa magna come un gioiellino della sanità ligure appena nel 2004. Milioni di euro buttati al vento. «Gli inglesi non sono riusciti a distruggerlo - sbotta il “vecchio” Carbone, titolare della Manuelina - ma ora ci sono riusciti Burlando e Montaldo». La chiusura dell'ospedale di Recco è la fine di una pagina della storia del levante genovese. Il 18 dicembre sarà inaugurato il polo ospedaliero di Rapallo, 140 posti letto giudicati da molti del tutto insufficienti. In quella data, probabilmente, l'Asl 4 festeggerà e l'Asl 3 butterà via la chiave del S. Antonio. Ottanta dipendenti trasferiti e 35mila residenti, molti anziani, costretti a rivolgersi altrove.
Ieri mattina, dopo mesi di battaglie a colpi di carte bollate e striscioni, i sette sindaci del Golfo Paradiso si sono decisi a scendere in piazza. Il primo cittadino di Recco Dario Capurro ha convocato un consiglio comunale aperto davanti al S. Antonio e ha contestato duramente Burlando e Montaldo. Tutti presenti. Pure i tre sindaci di area Pd (Pastorino per Bogliasco, Mannucci per Camogli, Bisso per Uscio) uniti contro la giunta di centrosinistra del governatore Burlando. Anzi «incatenati» per difendere l'ospedale «a tutti i costi» come ha annunciato e proposto Bisso, che è stato acclamato dagli altri suoi colleghi (unico distinguo Pastorino) e da 400 persone che hanno assistito al consiglio «outdoor» di protesta. Assenti Burlando, Montaldo e gli esponenti della giunta. Presente, invece, il consigliere della lista Burlando Ezio Armando Capurro, che è stato contestato e fischiato. A lui e ai suoi compagni in Regione, hanno urlato: «Vergogna, vergogna, vergogna». Presenti, in prima fila, i consiglieri del centrodestra Raffaella Della Bianca, Roberto Bagnasco e Matteo Rosso: «I soldi ci sono, ma la Regione li spreca» insieme al capogruppo Pdl in Provincia Giuseppe Rotunno. «I consiglieri di centrosinistra - ha tuonato Bisso - devono votare contro la decisione dell'assessore e della giunta Burlando. Se non basta, ci incateneremo per protesta». «La chiusura è il risultato di situazioni pilotate da indirizzi politici - ha spiegato Olcese, sindaco di Pieve Ligure - la Regione non si è comportata bene e in modo lineare. A colpi di delibere è stata affossata pure la dignità dei nostri cittadini». «Sono d'accordo con Bisso - dice Mannucci - ci possiamo anche incatenare e chiedere al centrosinistra di votare contro Burlando. Dobbiamo, però, lottare pure per non avere una sanità itinerante». «Sono qui per il merito della proposta avanzata dal primo cittadino di Recco - si “smarca” Pastorino - e non per incatenarmi. Certo, qualcuno della giunta Burlando poteva anche intervenire».

«Faremo un duro scontro con la Regione - ribadisce invece Tassi, sindaco di Avegno - e ci incateneremo tutti insieme». «C'è stata una gestione dilettantistica da parte della Regione - sostiene Castagnola, sindaco di Sori - incateniamoci e lottiamo per salvare il nostro ospedale».

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