(...) sono magrissimi, Cristina Morelli e Carlo Vasconi peseranno sì e no 80 chili in due. Per contro, Giacomo Conti il capogruppo di Rifondazione lamenta di aver preso 10 chili in pochi mesi da quando non è più nemico dei Ds, e la Margherita in ascesa al potere pullula di pesi massimi. Rosario Monteleone il segretario ligure e vicepresidente del Consiglio ci scherza pure su sulla sua mole: «Sono un uomo di peso». Massimiliano Costa il vicepresidente della Giunta magro non è mai stato ma da quando è numero due di Claudio Burlando sè appesantito parecchio, e ingrassato è lo stesso presidente della Regione.
Tutta colpa, anche, di quei martedì in consiglio regionale. Perché la seduta inzia allora di colazione, entra nel vivo allora dellaperitivo e termina allora di pranzo, e a garantire ristoro nelle tre scadenze cè, proprio adiacente alla Sala verde, un baretto tanto goloso quanto economico, che fornisce ogni tipo di leccornia, dalla brioches con cappuccio al prosecchino con tartine alla lasagna al pesto con vino rosso. Il magrissimo presidente dellassemblea, Mino Ronzitti, al bancone non lo si vede mai, «il mio posto è in aula», e ha già annunciato che il gozzoviglio finirà presto, quando il bar verrà di molto allontanato. In generale, lesercito di consiglieri e assessori viaggia diviso alla meta della bouvette. Ci sono gli snelli, che con una certa nonchalance dribblano il bar e vanno dritti alle poltrone. Quelli che vorrei ma non posso, che cercano di non farsi tentare ma tantè poi qualcosina acchiappano sempre. E quelli che la dieta inizia sempre di mercoledì, non si sa di quale settimana.
Per dire. Roberta Gasco dellUdeur resiste perché «sembro magra ma ho la pancetta», e chissà che non menta per acquisire potere. Pittaluga da uomo metodico è uno di quelli che guai a sgarrare. Claudio Gustavino della Margherita nessuno ha mai capito di che cosa viva, che non mangia e se mangia non ingrassa. Virtuosi e persino sulla via del dimagrimento sono poi Fabio Broglia dellUdc, Nicola Abbundo del Misto, Franco Orsi e Matteo Rosso di Forza Italia, Sandro Biasotti e il biasottiano Gianni Macchiavello, devesser stata la batosta elettorale. Chi non ha accusato la sconfitta è Luigi Morgillo il capogruppo azzurro, per esempio, mentre a Gianni Plinio il capogruppo di An la giacca si chiude sempre peggio ma a farlo ingrassare devesser stato proprio il gaudio di poter stare allopposizione, è stato lui stesso a confidare che non si divertiva allo stesso modo quando era al governo. In media stat virtus e infatti la categoria dei pesi medi è in piena par condicio: vi si trovano Ubaldo Benvenuti dei Ds e Gino Garibaldi di Forza Italia, Eugenio Minasso di An e Patrizia Muratore dellItalia dei valori, lazzurro Gabriele Saldo e il rosso Franco Zunino. I pesi massimi, quelli sono soprattutto di sinistra: i comunisti italiani Tirreno Bianchi, Lorenzo Castè ed Enrico Vesco, eccezione alla regola dei leggeri in quanto piccoli, Marco Nesci di Rifondazione, Luigi Cola, Renzo Guccinelli, Carlo Ruggeri e Moreno Veschi dei Ds, Giovanni Paladini della Margherita, Luigi Patrone di Gente della Liguria.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.