Tutto cominciò una sera del ’98

La storia dei Covezzi comincia il 12 novembre ’98. I quattro bambini vengono portati via dopo le rivelazioni di una cuginetta che ha parlato di messe nere al cimitero di Massa Finalese. Intanto, l’inchiesta sulla pedofilia nella Bassa travolge intere famiglie e don Giorgio Govoni. L’indagine si divide in almeno tre tronconi: alcune condanne diventano definitive, le accuse contro don Giorgio non reggono all’appello ed evaporano, ma lui muore prima, stroncato da un infarto mente aspetta l’ennesimo colloquio col suo difensore. I Covezzi sono coniugi stimati in paese: per loro si mobilitano autorità e semplici compaesani, ma dopo qualche settimana anche i quattro figli cominciano ad accusarli, secondo un copione che si è ripetuto uguale in altre famiglie. Padre e madre non hanno mai più visto i loro bambini: la legge concede loro solo una relazione semestrale con qualche informazione generale. Nulla di più. Proibiti gli incontri, proibite le telefonate. Proibiti anche i regali e perfino lo scambio di lettere e foto. Nel settembre 2002, Lorena e Delfino vengono condannati a 12 anni.

L’appello invece continua a slittare, anche se i Covezzi l’hanno sollecitato in tutti i modi. Lei ormai vive in Francia da più di dieci anni, insieme all’ultimo figlio; Delfino li raggiunge nel weekend. Undici anni dopo, i Covezzi sono ancora nel limbo.

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