Spegnere tutte e 200 le candeline rappresenterebbe già di per sé unimpresa. Raggiungere il doppio secolo di vita (120 anni se si considera la sola produzione di auto) lo è stato sicuramente di più. Corre lanno 1810 quando i fratelli Jean-Pierre jr. e Jean-Frédéric Peugeot rilevano un vecchio mulino nella regione della Franca Contea (Francia orientale) per adibirlo a fonderia e laminatoio. Forte delle evoluzioni raggiunte nella lavorazione dellacciaio e in virtù della qualità dei suoi prodotti, lattività avviata dai due consanguinei si impone ben presto sul mercato guadagnando clienti Oltreconfine, in Svizzera come in Italia. Solo 70 anni più tardi - siamo ormai alla terza generazione - Armand Peugeot si apre gradualmente al mondo delle automobili. Dapprima, nel 1881, converte la fabbrica di Beaulieu, destinandola, con successivo ampio ritorno finanziario, alla produzione di biciclette.
In seguito, colpito dalla Mancelle, vettura a vapore realizzata da Amedée Bollée, affianca Léon Serpollet che ha realizzato un motore a vaporizzazione istantanea. Insieme curano un veicolo a tre ruote, modello che viene presentato nel 1889 allExposition Universelle di Parigi. In questo contesto Peugeot ammira la Stahlradwagen, seconda vettura curata da Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, alimentata da un motore a combustione interna. Per Armand è la svolta definitiva. Acquista i diritti per la produzione in proprio dei nuovi motori e già lanno seguente appaiono le prime vetture. Dopo la Type 2, tocca alla Type 3, un modello che ha segnato la storia, prima automobile acquistata in Italia nel 1893 dallallora imprenditore vicentino Gaetano Rossi. Nel 1896 disparita di vedute sul possibile futuro dellimpresa tra il papà della moderna casa del Leone e i suoi cugini induce il primo a registrare il proprio marchio. Nasce ufficialmente la «Société des Automobiles Peugeot», con base nella non lontana Audincourt. Di quegli anni è anche il primo motore, a scoppio, costruito internamente.
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