Max Stirner è lo pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt (nato a Bayreuth il 25 o 26 ottobre 1806 e morto a Berlino il 26 giugno 1856). Il nom de plume deriva dal soprannome affibbiatogli dai compagni di scuola a causa della sua alta fronte (in tedesco Stirn).
La sua opera Lunico e la sua proprietà, nella quale egli vuol demolire le basi di ogni religione, ideologia e Stato per affermare lunicità e la libertà dell«io», ha fatto di lui, nelle interpretazioni degli storici e dei filosofi seguenti, di volta in volta un antesignano di nichilismo, esistenzialismo e anarchismo. In fondo, un ben crudele destino per un pensatore il quale si scagliò sempre, e con violenza, contro ogni «ismo» del passato, del presente e del futuro.
La frase con cui Stirner apre e chiude Lunico e la sua proprietà è «Io ho fondato la mia causa su nulla» ed è il primo verso della poesia di Goethe dal titolo Vanitas! Vanitatum vanitas!, pubblicata per la prima volta nel 1806. Molti interpreti hanno visto in Stirner un nicciano ante litteram.
Tutto nasce da un verso di Goethe
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