L'obiettivo era presentare qualcosa di più di una nuova serie di tv. E non è un caso che Samsung abbia scelto Parigi - e il Louvre - per lanciare qualcosa che assomiglia all'arte, questa volta in senso stretto. Insomma i nostri salotti stanno per vedere qualcosa di diverso, anche se prima di tutto ci sarà come sempre da convincere le mogli (in questo caso sono sempre loro a dare l'ultimo parere) per passare ad una nuova tecnologia di visione. Si chiama QLed, e comunque lo vogliate pronunciare (simpaticamente parlando, s'intende) sicuramente porterà fortuna a Samsung. Perché Q sta per Quantum Dot, ovvero una tecnologia che esalta il punto luce per trasformarlo in portatore sano di colori. E soprattutto sta per Qualità, la massima possibile in un televisore di nuovissima generazione.
E dunque: stiamo parlando di purezza dell'immagine, così come di stabilità e ampiezza dello spettro di tonalità. E di un gioco di contrasti con il nero per una migliore esperienza di visione, indipendentemente dall'illuminazione della stanza. Il tutto accompagnato dalla funzionalità HDR 1500 che permette di vedere ogni dettaglio nascosto così come era stato pensato originariamente, senza distorsione del colore. Insomma, praticamente la visione più vicina al reale che c'è, per una gamma che arriva dai 49 pollici in su e da 2200 euro in su, prezzi di partenza che spiegano come il mercato sia già pronto a televisori di altissima qualità a corsi non proibitivi. Naturalmente la nuova serie top di Samsung arriva con tutte le caratteristiche del caso - 4k, Smart Tv, 3D e tutto quanto fa tecnologia - ma anche con nuove soluzioni: come l'interfaccia «Smart Hub» per un'esperienza più intuitiva e immediata, il «One Remote Control» che supporta più dispositivi e offre la possibilità di controllare con la voce più impostazioni della Smart TV, «TV Plus» che offre la possibilità di cercare, acquistare e guardare i film e show televisivi più recenti in 4K e «Music» che consente di effettuare una ricerca per identificare facilmente le canzoni e i temi delle colonne sonore dei programmi TV e dei film in onda. In più c'è l'inedita soluzione Invisible Connection con un unico sistema di cablaggio che nasconde completamente i cavi (con una centralina collegata alla tv con una trasparente fibra ottica), il«No Gap Wall-mount» (una staffa che consente di fissare la tv più vicino che mai alla parete), «Studio Stand» per un ambiente più artistico e «Gravity Stand» che fa ruotare facilmente lo schermo. Visione e perfezione.
Ma non è finita qui, perché ecco - appunto - la diversità di The Frame, ideata dal designer svizzero Yves Behar e che rende la tv simile a un quadro da appendere alla parete (e viceversa). Design e altissima definizione insieme, con accorgimenti tecnologici da fantascienza: «D'altronde - ha detto Behar - noi accendiamo la televisione circa quattro ore al giorno. Avere uno schermo nero per altre 20 non ha senso». E quindi: appena si attiva la «Modalità Arte» la tv diventa un quadro appeso alla parete grazie a una selezione di oltre 100 (per ora) immagini create e donate da artisti mondiali.
La cornice sottilissima non fa vedere la differenza con le opere d'arte in tela e pittura (o carta e inchiostro fotografico), un sensore capta grazie presenze nella stanza per l'accensione automatica, la luminosità si adatta a seconda dell'ora del giorno. Il tutto in tagli da 55 e 65 pollici in arrivo nella seconda metà dell'anno. Quando i vostri salotti potrebbero davvero cambiare aspetto.
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