 
Mi dispiace dirlo, ma il problema di Grande Fratello 2025 non è il cast. Anzi, i concorrenti non sono affatto male. Il punto è un altro: si è arrivati a un momento storico in cui non si sa più fare televisione, o meglio, non si sa più fare questo mestiere. Non c’entra nulla l’etichetta dell’edizione — che sia “Vip”, “Nip” o “Mix” — e non c’entra nemmeno la conduzione. Il vero nodo è un profondo bisogno di rinnovamento, un cambio generazionale tra autori, meccanismi di gioco e dinamiche narrative.
Il pubblico lo ha dimostrato: la gente ama il trash, ma quello “fatto bene”, autentico, costruito con equilibrio e intelligenza. Ama i triangoli, ma solo quando sono veri triangoli, non quando neppure i protagonisti sanno cosa vogliono o che ruolo hanno. In questo momento, gli unici autori davvero al passo con i tempi sono quelli di Maria De Filippi. Sanno come funziona la TV di oggi, sanno come evolvere i format e come leggere le nuove abitudini del pubblico, adeguando l’offerta alla domanda. Non è piaggeria: sono i dati di fatto a parlare.
Basta guardare gli ascolti. Un’edizione di Temptation Island ha surclassato programmi storici, piazzandosi ai vertici dell’Auditel e dello share. E parliamo di persone comuni, non di volti noti. Storie semplici, sì, ma autentiche, diverse, capaci di catturare l’attenzione.L’errore è stato a monte. Togliere il GF Vip a Ilary Blasi e il Grande Fratello a Barbara d’Urso è stata una scelta infelice. E ora che a Mediaset si rendono conto di quanto sia stato un errore emblematico, tentano di correre ai ripari. Ma la domanda è: si sta davvero riparando o si sta peggiorando la situazione?
Simona Ventura: “Troppo accelerata, spegne ogni dinamica”
Parlando della puntata di ieri sera, avevo aspettative molto più alte, soprattutto su Simona Ventura.
Pur riconoscendole una carriera brillante e una grande professionalità, non mi convince il suo modo di condurre: troppo veloce, troppo frammentato. Passa da un argomento all’altro senza lasciare il tempo di respirare, interrompe le persone, e – cosa ancora più grave – spegne sul nascere ogni piccola dinamica interessante.
Ieri, per esempio, sembrava finalmente arrivare il momento di tensione che avrebbe acceso la puntata. Tutti litigavano, il pubblico si stava appassionando… e invece arriva lei: “Basta ragazzi!” Ma perché? In televisione non serve solo leggere il gobbo, serve leggere anche il pubblico. Capire cosa vuole, cosa lo fa appassionare e cosa lo spinge a restare sul divano fino a notte fonda.
Il triangolo che non è un triangolo
Il cosiddetto “triangolo” tra Domenico D’Alterio, Benedetta Stocchi e Valentina Piscopo è, in realtà, un triangolo solo di nome.
Benedetta non è realmente interessata a Domenico, Domenico porta avanti il gioco solo perché ha capito che è un gioco, e Valentina si limita a fare ciò che chiunque nella sua posizione farebbe.
Niente di male, ma niente di appassionante.
Un triangolo funziona solo quando ci sono sentimenti veri, doppi legami reali, emozioni contrastanti. Qui, invece, l’operazione non è riuscita.
Le pagelle dei protagonisti
Jonas Pepe (6) – Ho deciso di alzargli il voto. È uno dei concorrenti più ego-riferiti, al punto da superare persino Lorenzo Spolverato. Mi dispiace, perché all’inizio lo avevo valutato positivamente.
Molti diranno: “Almeno fa il concorrente, almeno è vero”.
Sì, ma non bisogna confondere autenticità con arroganza. Jonas pensa che tutto ruoti intorno a lui, ma se solo sapesse il numero dei suoi follower su Instagram, forse si ridimensionerebbe da solo.
Resta coerente con se stesso, e questo – va riconosciuto – è un merito.
Omer (8) – È inutile dire che provoca: è lui la vera vittima delle provocazioni. Reagisce, e fa bene. È sincero, diretto e televisivamente fortissimo.
Rasha (8) – Ottima la sua difesa di Omer e il coraggio di parlare in diretta, mettendo in difficoltà Francesco Rana (6,5), che nonostante le gaffe, merita la sufficienza per aver provato a spiegarsi.
Domenico (7) – Apprezzabile per aver preso posizione e aver spalleggiato Omer. Almeno si è esposto, e non è rimasto neutrale.
Simone Bianchi (8 in TV, 5 nella vita reale) – Televisivamente impeccabile: il momento con il padre è stato forte e toccante.
Ma nella realtà, un genitore che si ricorda di te solo quando sei al Grande Fratello fa riflettere. Spero che questo incontro sia l’inizio di un vero riavvicinamento, anche fuori dalla Casa.
Il Grande Fratello 2025 continua a navigare tra tentativi di rilancio e dinamiche che non decollano. Il cast c’è, le potenzialità pure.
Ma finché non ci sarà un cambio generazionale nella scrittura e nella regia televisiva, sarà difficile tornare a quel mix perfetto di intrattenimento, emozione e realtà che un tempo incollava milioni di spettatori allo schermo.