
La Flotilla è una spedizione umanitaria così politicizzata e divisiva che perfino a sinistra, dove di solito regna il pensiero, gli opinionisti si dividono. C’è chi va addirittura orgoglioso della prova di forza contro Israele e chi, al contrario, mette in luce tutte le contraddizioni e i rischi di affrontare un altro Stato in questo modo. Due visioni diametralmente opposte rappresentate bene durante l’ultima puntata di Di Martedì, il talk show di approfondimento politico e non solo condotto da Giovanni Floris su La7 in prima serata. Da una parte la penna di Repubblica Massimo Giannini, contrario e contrariato rispetto alla missione. Dall’altra, sul versante opposto, Francesca Albanese, giurista italiana, esperta di diritto internazionale, specializzata in diritti umani e Medio Oriente, ma soprattutto relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
"Ripeto, è un sacrificio grandissimo quello che sto sostenendo”, ha esordito l’Albanese interrogata dal conduttore. Insomma, lei si sente “orgogliosa” di questa spedizione. “Come quello che sta sostenendo la Flotilla. Voglio ricordare a chi ci segue che non stanno portando solo cibo. Per favore - ha poi aggiunto -, non la riduciamo al cibo. Stanno sfondando l'assedio: è quello che la Flotilla sta facendo”. Una mossa politica di cui andare fieri, stando al ragionamento della giurista.
Non proprio dello stesso avviso Giannini che boccia la Flotilla. "Che poi si debbano fermare, come ha detto Mattarella, secondo me è altrettanto vero.
Hanno raggiunto un altro importante obiettivo: mettere i Capi di Stato e di governo occidentali ed europei di fronte alle loro responsabilità”, ha detto la firma di Repubblica. Poi, a stretto giro, la conclusione: “La società civile fa quello che non fanno gli Stati. Ma rischiare la vita per questo no. Adesso è giusto che si fermino. L'obiettivo è già raggiunto".