Lultima speranza degli gnomi di Ubs per dimenticare cinque anni di scandali, culminati con la maxifrode da 2,3 miliardi di dollari, è Sergio Ermotti, il banchiere cinquantenne ticinese allenatosi nelle palestre di Merrill Lynch e poi voluto da Alessandro Profumo nella squadra di vertice di Unicredit, dove è rimasto fino al ribaltone con cui le grandi fondazioni azioniste hanno affidato Piazza Cordusio allamministratore delegato Federico Ghizzoni e promosso Roberto Nicastro direttore generale. La salita al comando di Ermotti nel gruppo Ubs è stata decisa ieri dal consiglio di amministrazione, non appena «ghigliottinato» lormai ex numero uno Oswald Gruebel, che paga con le dimissioni il buco lasciato dalla frode del trader trentenne ganese Kweku Adoboli, arrestato a Londra nelle scorse settimane.
A Zurigo dal 2010 come capo delle attività in Europa, Medio Oriente e Africa, Ermotti riceve la redini di Ubs ad intermin, ma il banchiere ha già chiarito agirà col pugno di ferro per completare la revisione «delle strutture del rischio operativo», oltre a mettere mano allarea dellinvestment bank a novembre. La riduzione del rischio, ha comunque chiarito il neo ad, non necessariamente avrà un impatto sugli utili. Viene escluso, poi, che le perdite sul trading comprometteranno i coefficienti patrimoniali della banca; da valutare però eventuali ricadute sui livelli occupazionali e le retribuzioni.
In sostanza la blasonata banca svizzera non ne può più di figuracce. I problemi sono iniziati nel 2007 con la crisi subprime e 28,8 miliardi di euro di svalutazioni: un disastro tamponato con lintervento di salvataggio del governo di Berna, che ha rilevato il 9% circa del capitale e bidoni di scorie tossiche per 50 miliardi di euro. Poi la lotta legale con Washington per aver coperto alcuni grandi evasori americani e le maxi-multe arrivate sempre da oltreoceano per aver venduto prodotti rivelatisi esplosivi. Durante la crisi dei subprime, Ubs ha visto ritirare dai suoi clienti quasi 400 miliardi di franchi svizzeri per il timore di una bancarotta.
Gruebel, richiamato dalla pensione nel 2009 e con allattivo il precedente rilancio del Credit Suisse, sembrava essere riuscito nellimpresa. Tanto che Ubs aveva chiuso il primo semestre con profitti per 2,8 miliardi di franchi, dei quali 1,2 miliardi riconducibili proprio alle attività di investimento. Poi in agosto ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di oltre 3.500 posti con lobiettivo di ottenere un risparmio di 2 miliardi di franchi allanno. Quasi metà degli esuberi sono concentrati nellinvestment banking.
Lo scandalo Adoboli ha però mandato al tappeto, dopo una strenua difesa, anche Gruebel, 67 anni ed ex trader. Come Adoboli, le cui scorribande borsistiche ricordano quelle di Jerome Kerviel, che tre anni fa provocò un buco da 4,9 miliardi nelle casse di Societè Generale, con conseguenti dimissioni del numero uno DanielBouton.
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