«La Lega si metta daccordo almeno con se stessa» dice Paolo Valentini, capogruppo del Pdl in consiglio regionale. Il tema sono le alleanze per Palazzo Marino: Matteo Salvini è favorevole a mantenere lUdc, Davide Boni è contrario. Umberto Bossi è enigmatico: «Tenteremo di vincere anche se è difficile, faremo una lista per vincere». E il ticket Pdl-Lega? «Non so ancora nulla».
Non è la prima volta che il partito di Bossi si divide su temi di attualità politica, schema ben collaudato per mandare in fuorigioco avversari e - perché no - alleati. Questa volta la ragione del contendere è lUdc, alleata di Pdl e Lega in consiglio comunale e in giunta. La prossima primavera si vota per eleggere il sindaco e in autunno si deciderà chi farà parte dellalleanza elettorale che sostiene la Moratti. Come già accaduto in Regione, sarà il momento del dentro o fuori.
Nei giorni scorsi Roberto Formigoni ha aperto allipotesi di unalleanza elettorale: «Se con l'Udc maturano condizioni di dialogo, alle prossime amministrative, a Milano, Torino e anche in altre città si potrebbe correre insieme. È una cosa che auspico, potrebbe essere un'occasione positiva». Il sindaco, Letizia Moratti, è possibilista: «LUdc è in giunta, a oggi siamo insieme. Poi decideremo sul programma».
È chiaro che decisioni di tale portata saranno prese a livello nazionale, ma a Milano si agitano già favorevoli e contrari. E anche nella Lega, cè chi non alza le barricate, come sottolinea Valentini: «Matteo Salvini ha detto che a Milano la collaborazione con lUdc funziona, Davide Boni dice di no. Fanno parte di due Leghe diverse?». Aggiunge: «Nella Lega fanno sempre canto e controcanto, maggioranza e opposizione, coprono tutti i fronti. Ormai li conosciamo». La sostanza politica è chiara: «Alle comunali bisogna andare per vincere e sappiamo tutti che la situazione del consenso non è la stessa delle scorse regionali; quindi, per il centrodestra considerare lalleanza con lUdc è un atto di saggezza». E Valentini, come già Formigoni, non esclude intese anche su singoli provvedimenti al Pirellone.
Boni, presidente del consiglio regionale, la pensa in tuttaltro modo: «LUdc deve andare a casa, unalleanza non ha senso. Capisco la Moratti e la frenesia di prendere più voti possibili, ma occorre ragionare: che bisogno abbiamo dellUdc? ci troveremmo sempre a mediare! Già ci sono difficoltà tra Pdl e Lega, perché mai dobbiamo imbarcare anche lUdc? Se Formigoni è favorevole, non sono problemi della Lega ma del suo partito».
Matteo Salvini, capogruppo in consiglio comunale, ribadisce la propria posizione: «LUdc è in maggioranza in Comune e si è sempre comportata bene, non ha mai votato contro di noi e quindi per quel che riguarda la Lega può restare in maggioranza».
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