Ue, via libera alla giornata «contro»

Sarà il 10 ottobre 2008 la prima giornata europea contro la pena di morte. L’Unione Europea ha infatti trovato ieri l’accordo in tal senso dopo che la Polonia ha tolto il veto che era stato imposto dal suo precedente governo. Il governo «euroscettico» di Jaroslaw Kaczynski aveva bloccato per mesi l’iniziativa, sostenendo che un evento del genere avrebbe dovuto condannare anche l’aborto e l’eutanasia. Kaczynski e suo fratello gemello, il presidente Lech, si sono espressi personalmente a favore della pena di morte ma non hanno tentato di ripristinarla. E il partito di centrodestra Piattaforma Civica guidato da Donald Tusk, divenuto primo ministro il mese scorso, ha adottato una posizione più filoeuropea. «Il Papa mi ha espresso la sua soddisfazione» ha dichiarato Tusk.
Per una notizia positiva che giunge dall’Europa, una negativa targata Giappone. Proprio ieri due condanne a morte sono state eseguite a Tokyo e una a Osaka, facendo salire a 9 il numero delle esecuzioni nel 2007 nel Paese, il più alto degli ultimi 31 anni. Le esecuzioni di ieri sono le prime da quando Yasuo Kukuda è diventato primo ministro in settembre, e sembrano indicare una continuità nella linea dura inaugurata dal suo predecessore Shinzo Abe.

Fonti del ministero della Giustizia hanno riferito che si è deciso di rendere noti i nomi dei condannati e i reati da loro commessi per aumentare il consenso attorno alla pena capitale. In passato tali informazioni erano tenute riservate. In Giappone, dove le condanne sono eseguite sempre per impiccagione, i condannati sono avvertiti all’ultimo momento dell’esecuzione.

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