Erica Orsini
da Londra
Aveva lavorato tutta la mattina e a pranzo era andato a prendersi una pizza assieme a un amico, in una domenica che sembrava uguale a tutte le altre. Quella pizza è stata lultima che Michael McIlveen, un ragazzo cattolico di 15 anni dellIrlanda del Nord, è riuscito a gustare. È morto in un ospedale di Ballymena - nella contea di Antrim - lunedì notte, dopo essere stato aggredito e selvaggiamente picchiato proprio quella domenica, da alcuni protestanti. Lamico che laccompagnava è riuscito a scappare, ma McIlveen non ce lha fatta. Un testimone che ha assistito allaggressione ha raccontato di un pestaggio atroce, di una violenza inaudita, difficile persino da immaginare. Michael è stato bloccato in una stradina di Ballymena e percosso inizialmente con delle mazze da baseball. Quando poi è caduto a terra semisvenuto uno degli aggressori gli è saltato sulla faccia a piedi uniti.
Sebbene fosse molto malridotto il ragazzo è riuscito a riprendersi e a tornare a casa. Dopo poco tempo purtroppo ha perso conoscenza ed è stato trasportato durgenza allospedale da dove non ha più fatto ritorno. La polizia della contea di Ballymena ieri ha già fermato quattro sospetti, tre uomini e un giovane. In una nota stampa il sovrintendente Terry Shevlin ha spiegato che lorribile gesto è di matrice confessionale.
In base alla ricostruzione che gli investigatori hanno potuto fare sembra infatti esserci stato una sorta di alterco in un cinema della città prima che la vittima venisse inseguita e percossa a sangue. «Abbiamo già incrementato i controlli a Ballymena - ha aggiunto il sovrintendente - ma anche la comunità deve impegnarsi di più per sconfiggere lodio settario». Un odio, quello tra cattolici e protestanti, che sembra aver creato una frattura incolmabile nellUlster a dispetto di tutti gli sforzi che sono stati fatti e che si stanno facendo per mandare avanti il processo di pace. Anzi, quando lobiettivo sembra avvicinarsi ecco arrivare lennesima mazzata, lepisodio di violenza che rimette nuovamente tutto in discussione. Luccisione del giovanissimo McIlveen è giunta così, inattesa come un calcio allo stomaco.
Soltanto qualche mese fa lIra, il braccio armato dellestremismo cattolico, aveva concluso ufficialmente le operazioni di disarmo. Allora le polemiche non erano mancate - soprattutto da parte del partito nazionalista protestante - ma lo storico evento era stato salutato con grande ottimismo anche da parte del governo inglese. E dopo trentanni di sanguinosa guerra civile, lIrlanda del Nord sembrava veramente pronta a fare un salto di qualità. Questomicidio riporta invece indietro le lancette dellorologio della storia sottolineando allo stesso tempo come qualsiasi accordo, non sia in grado di cancellare un odio che si tramanda di generazione in generazione. «Questo fatto disgustoso - ha detto ieri Peter Hain, ministro britannico per lUlster - fa ripiombare lIrlanda del Nord nel clima dei suoi giorni più bui». Ieri, langolo di strada dove il ragazzo è stato aggredito è stato riempito di fiori. A lasciarli sono stati i compagni di scuola di Michael, il St. Patrick College, dove ieri mattina si è svolta unassemblea straordinaria per ricordarlo.
Il capo della polizia ha detto di augurarsi che almeno la morte di McIlveen possa servire a mettere la parola fine al sordo rancore che avvelena queste terre. Ma i molteplici messaggi intrisi dodio e le tante accuse dirette sui mandanti dellomicidio che in queste ore si possono leggere nella chat room di un sito web usato dalla gioventù locale, non fa ben sperare.
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