Roma - L'uccisione del tifoso laziale nei pressi di Arezzo ha innescato a Roma una guerriglia urbana ingaggiata per alcune ore da ultras contro forze dell'ordine con assalti a caserme di Polizia e Carabinieri, alla sede del Coni e allo stadio Olimpico. Il rinvio dell'incontro Roma-Cagliari ha evitato che decine di migliaia di persone convergessero allo stadio ma non ha impedito scontri con devastazioni, alcuni feriti leggeri, arresti e mezzi in fiamme.
Decine di agenti feriti e tre in manette E' di tre persone arrestate il bilancio della guerriglia scatenata dagli ultrà nella capitale. Dopo i due giovani arrestati dalla polizia nel corso dell'assalto al reparto volanti di via Guido Reni, un ragazzo ed una ragazza, una terza persona è stata fermata subito dopo l'assalto al Coni e l'attacco alle forze dell'ordine in via de Bosis. Il fermo della terza persona è avvenuto vicino a Ponte Milvio, zona di 'guerra' con cassonetti in fiamme, bottiglie in mille pezzi in terra e migliaia di bulloni scagliati contro polizia e carabinieri. Sale invece il numero di feriti delle forze dell'ordine, "decine" secondo fonti di sicurezza. Almeno quattro funzionari addetti all'ordine pubblico sono stati medicati in ospedale al termine delle fasi più violente della guerriglia urbana.Il bilancio provvisorio verso le 21 era di quattro contusi, anche se fonti delle forze dell'ordine segnalavano almeno una decina di feriti. Picchiati da tifosi anche due fotografi dell'Ansa e un cameraman.
Attaccato Coni, caserme di polizia e carabinieri Due gli arresti. Scontri e assalti si sono consumati tra le due sponde del Tevere nella zona nord di Roma, nei pressi dell'Olimpico. Circa 800 ultras hanno assediato la sede del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) devastandone aree interne. Fiamme sono divampate intorno e dentro una caserma della Polizia, quella che in via Guido Reni ospita il reparto Volanti: a volto coperto, armati di sassi anche di grosse dimensioni e bastoni, teppisti hanno bruciato auto, divelto barriere e infranto vetri dell'edificio, rovesciando anche fioriere e danneggiando vetture.
Autobus in fiamme Nella caserma è stato dato alle fiamme anche un bus e la polizia ha sparato lacrimogeni riuscendo a disperdere gli assalitori e arrestandone due (un ragazzo e una ragazza). Nei pressi della caserma un gruppo di ultras ha assaltato anche un autobus urbano cercando di abbatterlo su un lato. "E' stato un quarto d'ora di battaglia", ha riferito la titolare di una pizzeria al taglio a poca distanza dalla caserma della polizia.
Sassi contro i carabinieri Poco lontano, un centinaio di persone hanno poi lanciato sassi, oggetti vari e bulloni contro una caserma dei carabinieri nella zona di Ponte Milvio. Gli incidenti, consumatisi soprattutto tra le 18 e le 20 con strascichi fino in tarda serata, erano iniziati nei pressi dello stadio Olimpico dove è riuscito ad entrare un gruppo di circa 200 persone nonostante la partita fosse stata rinviata: uno stop ordinato dal prefetto di Roma su richiesta dell'Osservatorio del calcio ufficialmente per "motivi di civilta" e non di ordine pubblico. Verso le forze dell'ordine sono stati lanciati bottiglie, bulloni e pezzi di ferro. All'esterno una carica ha disperso un gruppo di circa 80 persone che hanno lasciato dietro di sé una scia di devastazione fatta anche di segnali stradali divelti e auto danneggiate.
Isolato l'Olimpico In serata il timore delle forze dell'ordine era che i tifosi assaltassero anche il commissariato di polizia di Ponte Milvio. Poco dopo le 20, gli ultras avevano chiuso con delle transenne l'accesso dal ponte Duca d'Aosta all'area del Foro Italico, dove si trova lo stadio Olimpico.
All'interno dell'area si sono aggirate persone con il volto coperto, armate di spranghe, che hanno rovesciato cassonetti dei rifiuti. Il tentativo è stato quello evidente di ostacolare eventuali cariche della polizia, probabilmente in preparazione di nuovi atti di teppismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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