Umberto I, Montaguti si ribella all’ispezione

Finisce a insulti la riunione della commissione regionale Sanità al policlinico Umberto I. La rissa verbale si scatena quando, verso la fine della riunione, il consigliere regionale di An Tommaso Luzzi fa entrare dei rappresentanti sindacali dell’azienda in aula. Ma Ubaldo Montaguti, direttore generale dell’Umberto I, si oppone: per lui l’incontro è concluso. Luzzi non ci sta e lo invita: «Tornatene a Ferrara». «Questo è un atteggiamento fascista e squadrista!», risponde Montaguti. «Lei è un arrogante, non abbiamo bisogno di lei - replica Luzzi -, come fa a trattare così i suoi dipendenti?». «Non accetto lezioni da lei. Tiri fuori il curriculum. Lei è un ignorante», la conclusione di Montaguti.
«Cacciare i rappresentanti sindacali è un gesto inammissibile - commenta Luzzi -, poiché questi rappresentano i lavoratori dell’Umberto I, i quali sono stanchi dell’arroganza e dell’incompetenza di Montaguti. Come se ciò non fosse già abbastanza grave Montaguti ha anche minacciato i dipendenti del policlinico di prendere provvedimenti disciplinari nei loro confronti, intimidazione questa gravissima e vergognosa. Mi chiedo cosa avesse da nascondere il direttore generale del Policlinico Umberto I, aveva forse paura di essere smentito dagli stessi lavoratori dell’azienda?».
Lo sgradevole siparietto rischia di far passare in secondo piano le carenze e le difficoltà del policlinico, che erano il motivo dell’ispezione. Ispezione che secondo Luzzi era comunque già stata svuotata di significato. «Doveva essere una ispezione e un incontro per rendersi conto di persona della gravità della situazione del Policlinico Umberto I - rivela Luzzi - è stata invece una visita guidata; paradossale che in alcuni tratti dei pavimenti delle gallerie ipogee fosse stata addirittura passata la cera. Abbiamo potuto parlare con pochissimi operatori sanitari e primari e quei pochi con cui ci è stato concesso di parlare erano visibilmente intimiditi dalla presenza del capo ufficio stampa del direttore generale Montaguti, da quella del dottor Graziani e da quella di alcuni personaggi vicini a Montaguti». «Quanto accaduto - conclude Luzzi - conferma ciò che era stato annunciato e riferito dall’Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione, Achille Serra. Non è più possibile che si continuino ad ascoltare e tollerare le bugie del direttore generale Montaguti, non può continuare ad affermare che al Policlinico Umberto I tutto va bene mentre la realtà dell’azienda va a rotoli, siamo stanchi di essere presi in giro».
Anche le altre reazioni condannano soprattutto l’atteggiamento del padrone di casa Montaguti, rivelatosi ben poco ospitale. «C’è stato uno spiacevole incidente: è un fatto insopportabile. A nessuno è consentito mancare di rispetto alle istituzioni», dice il presidente della commissione Sanità, Luigi Canali, che aggiunge: «Non sapevo della presenza dei sindacalisti fuori l’aula, altrimenti li avrei fatti entrare. Spedirò una lettera a Montaguti per precisare quali siano i rapporti tra istituzioni e chi dirige strutture pubbliche». «Al di là della legittimità o meno della presenza del responsabile della Cisl Medici Bruno Di Vico alla riunione di commissione sanità, non è certo questo il modo che un direttore generale deve avere nel relazionarsi con un delegato sindacale - dice il segretario regionale della Cisl, Tommaso Ausili -.

L’emotività non serve per governare meglio un’azienda importante come il Policlinico». Soldiarietà a Luzzi è giunta anche dal senatore di An Domenico Gramazio, secondo cui «Montaguti crede di essere intoccabile nel suo feudo».

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