Unicredit, piano anti-crisi da 6,6 miliardi

Il consiglio di amministrazione di Unicredit ha approvato un piano anti-crisi dopo una seduta straordinaria del cda, riunita per oltre 5 ore nella sede di Piazza Cordusio a Milano. Rampl: dal cda sostegno al management. Berlusconi: preoccupazioni finite

Unicredit, piano anti-crisi da 6,6 miliardi

Milano - Il consiglio di amministrazione di Unicredit ha approvato un piano anti-crisi da 6,6 miliardi di euro per rafforzare la patrimonializzazione del gruppo per raggiungere un Core Tier 1 ratio del 6,7%. Lo si apprende da una nota diffusa dopo una seduta straordinaria del cda, riunita per oltre 5 ore nella sede di Piazza Cordusio.

Nel dettaglio le azioni per il rafforzamento del capitale, spiega UniCredit, includono, da una parte, il pagamento del dividendo relativo al 2008 in nuove azioni per un ammontare complessivo atteso pari a 3,6 miliardi di euro. Dall'altra, il collocamento di strumenti convertibili Core Tier 1 (cashes) per complessivi 3 miliardi presso un gruppo di investitori istituzionali.

UniCredit nel 2008 punta a un obiettivo per l'utile netto di gruppo pari a circa 5,2 miliardi, ovvero un utile per azione ante aumento di capitale di 0,39 euro contro il precedente target di 0,52 euro. Il cambiamento degli obiettivi è dovuto "alle deteriorate condizioni di mercato che hanno compromesso al performance delle relative attività e dal ritardo di dismissione di asset da parte di Unicredit. 

I principali azionisti di Unicredit insieme ad altri investitori istituzionali si sono impegnati a sottoscrivere fino a 3 miliardi di euro negli strumenti finanziari 'Cashes' previsti dal piano. Di questi, 2 miliardi sono già stati approvati dai rispettivi organi deliberativi, mentre ulteriori ordini fino a 1 miliardo sono in attesa di approvazione nei prossimi giorni. Advisor del piano sono Unicredit Markets & Investment Bank, Mediobanca e Merrill Lynch.

I "cashes", spiega Piazza Cordusio, sono strumenti finanziari che danno facoltà agli investitori di convertirli in nuove azioni ordinarie UniCredit la cui emissione è soggetta alle necessarie autorizzazioni preventive. Questi strumenti finanziari sono remunerati con una cedola pari all'Euribor a tre mesi maggiorato di 450 basis points, in linea con le condizioni di recenti operazioni bancarie di ricapitalizzazione, e il loro prezzo di conversione è fissato in 3,083 euro (prezzo di riferimento in Borsa di venerdì scorso). Potranno essere convertiti dopo 40 giorni dall'emissione e saranno convertiti automaticamente in azioni ordinarie UniCredit qualora la quotazione di queste ultime ecceda il 150% del valore di conversione (ovvero 4,6245 euro) in un dato periodo, a partire dal settimo anno.

Gli strumenti finanziari offerti hanno registrato una forte domanda: i principali azionisti di UniCredit insieme ad altri investitori istituzionali si sono impegnati a sottoscrivere massimi 3 miliardi di euro di cui 2 miliardi già approvati dai rispettivi organi deliberativi mentre ulteriori ordini per un ammontare fino a un miliardo sono in attesa di approvazione nei prossimi giorni. UniCredit Markets & Investment Banking, Mediobanca e Merrill Lynch hanno agito in veste di advisor per le misure di rafforzamento del capitale, la strutturazione degli strumenti e hanno collocato il "cashes". Gli advisor hanno anche ricevuto il mandato di gestire l'aumento di capitale. Il cda proporrà alla prossima assemblea degli azionisti l'autorizzazione a disporre delle azioni proprie esistenti alle condizioni di mercato. 

"Il consiglio di amministrazione ha voluto sottolineare il suo forte sostegno e la sua completa fiducia nel management". Lo ha sottolineato il presidente di Unicredit Dieter Rampl in una dichiarazione alla stampa. "Questa operazione - ha proseguito Rampl - fa di Unicredit uno dei gruppi con il più elevato livello di patrimonializzazione in Italia". Rampl si è poi detto convinto che "la performance commerciale e un'ancora più solida base patrimoniale continueranno a rappresentare gli elementi chiave per la creazione di valore di Unicredit a beneficio dei suoi azionisti, dei suoi clienti e dei suoi dipendenti".

"Oggi Unicredit, unica banca a soffrire in questi giorni, ha proceduto ad un aumento di

capitale che ha rassicurato tutto il sistema: anche Unicredito non rappresenta più una preoccupazione". Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentando a caldo l'aumento di capitale varato dal gruppo bancario. 

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