Le uniformi di corte fanno la sfilata nella mostra virtuale

Le uniformi di corte fanno la sfilata nella mostra virtuale

La mostra virtuale «Fasti della burocrazia. Uniformi civili e di corte XVIII-XIX», visitabile in internet al sito www.culturainliguria.it prende spunto da quella omonima realizzata nel 1984 dalla Regione Liguria nelle sale didattiche della Galleria di Palazzo Bianco. L'assessore alla Cultura Fabio Morchio, avvalendosi della collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, ha presentato questa iniziativa che rende accessibile ad un vasto pubblico una interessante testimonianza storico-culturale.
La visita inizia dal cortile interno di Palazzo Bianco e si snoda attraverso sei stanze virtuali dove sono esposte tredici uniformi, dodici provenienti dalle Collezioni Tessili del Comune di Genova ed una dal Museo del Risorgimento. Gli abiti sono visibili in tre dimensioni e si possono osservare da ogni angolazione, dall'alto e dal basso per poterne apprezzare tutti i particolari. Ogni uniforme è documentata da una scheda tecnico-scientifica e da numerose fotografie degli originali. L'uniforme civile veniva indossata dai funzionari di corte e dello Stato al fine di renderne palese il grado gerarchico e l'appartenenza ad una determinata amministrazione, categoria e funzione. Durante la Rivoluzione Francese l'uniforme, arricchita da nastri e cinture, sottolineava visivamente il potere delle autorità. Questi elementi, in particolare il tessuto ed i motivi decorativi del ricamo, erano codificati da apposite leggi: ogni uniforme era regolata da precisi atti amministrativi, approvati dal Sovrano, che ne descrivevano le caratteristiche e l'uso.
La mostra virtuale è arricchita da numerose testimonianza iconografiche e legislative e sono esposte alle pareti delle singole sale. Si tratta di materiale poco conosciuto o inedito e rappresenta figurini, album di disegno dei ricamatori ufficiali delle case reali a matita o acquerellati. Nella prima sala si trovano le uniformi di gala e di mezza gala per la carica di Gentiluomo di Camera sabaudo, la seconda sala presenta due uniformi del periodo Napoleonico. Nella terza stanza si trova un abito di corte mentre nella quarta è esposta una uniforme massonica. Le ultime due stanze presentano ognuna una sola uniforme per la ricchezza della documentazione che le accompagna. Nella quinta sala si può osservare la marsina per l'uniforme civile di Primo Presidente della Corte di Cassazione del Regno d'Italia che appartenne al giureconsulto genovese Domenico De Ferrari.

Nell'ultima stanza c’è l'uniforme di Cavaliere dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro indossata da Pio Perrone figlio dell'industriale Ferdinando Maria, proprietario dell'Ansaldo. Sul web è possibile accedere a link correlati che presentano altri siti che trattano collezioni italiane e straniere di uniformi civili. La visita alla mostra può essere guidata o a percorso libero.

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