Roma - "Le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia mi sembrano le solite cose inutili, un po' retoriche. Non so se ci andrò, devo ancora decidere. Ma se dovesse chiamarmi Napolitano". Dopo la polemica innescata dal ministro Roberto Calderoli, secondo il quale i padani si apprestano a disertare i festeggiamenti, oggi in un’intervista alla Repubblica il leader leghista Umberto Bossi cerca di ridimensionare il caso e auspica che, quando cominceranno le cerimonie per l’unità d’Italia, il federalismo sia cosa fatta. La posizione del Carroccio non piace, però, al presidente della Camera Gianfranco Fini: "Considero molto grave che il Pdl non prenda sue iniziative per celebrare l’Unità".
La sfida di Bossi "Un po' di regole - osserva il ministro per le Riforme - farebbero bene a tutti, il Nord smetterebbe di pagare e il Sud di buttare via i soldi". Tornando alla ricorrenza del 150esimo, Bossi sottolinea che il presidente Napolitano gliè "è sempre stato simpatico" e, quindi lascia intendere che, se verrà invitato, non mancherà. Le celebrazioni dell’Unità possono essere un’occasione per rileggere la storia d’Italia che è stata "troppo semplificata" secondo il leader della Lega. "Tutti sanno che il federalismo viene da molto lontano. E' un’attesa che per la nostra gente dura da troppo tempo e allora io dico: meglio tardi che mai. Non perderemo questa occasione per raddrizzare il Paese. Se andiamo avanti di questo passo avremo troppi sindaci e troppi presidenti di regione che buttano via i soldi. Non si può continuare così perchè con questo andazzo rischiamo di finire male, come un’altra Grecia ma di grandi dimensioni e con esiti disastrosi per tutti".
Fini sprona il Pdl Intervistato dalla Stampa, Fini definisce anche "un’inezia" i 35 milioni di euro stanziati dal governo per le celebrazioni, "prova della miopia di quanti nel mio partito dicono: stiamo già facendo". Della Lega "depreco questo atteggiamento di sostanziale negazione dell’unità nazionale", dice l’ex leader di An: "però non mi sorprende affatto". E aggiunge ricordando che nel suo intervento alla Direzione del Pdl, che "tante polemiche suscitò, mi ero permesso di chiedere: per quale motivo un grande partito nazionale come il nostro non ha presentato un solo progetto per celebrare degnamente questo anniversario? E non sarà perchè gli amici della Lega escludono che ci sia qualcosa da festeggiare?". Quanto al federalismo, Fini spiega che l’Italia è già unita e che esso "è un modo utile per rendere più efficiente la macchina dello Stato". Sul federalismo fiscale "siamo ancora nella fase di raccolta dati, bisogna capire che cosa comporta in termini di costi e di coesione sociale. Non è allarme rosso, e nemmeno disco verde a prescindere". Secondo il presidente della Camera, il cardinale Bagnasco "dice cose sacrosante. Se vogliamo un futuro condiviso, serve avere una memoria condivisa, e da lì individuare ciò che ci unisce".
Napolitano: "Verifichiamo il passato" "Celebrare l'anniversario dell’Unità d’Italia significa tante cose diverse, verificare da dove veniamo ma anche dove siamo arrivati e dove andiamo". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano puntualizza, dopo le polemiche dei giorni scorsi, i molti significati del 150esimo anniversario dell’Unità del Paese. Non solo sguardo rivolto al passato, ma anche al presente e al futuro. "La strada che è stata fatta è tanta e se oggi possiamo tenere il nostro posto nel mondo a testa alta - ha aggiunto Napolitano - è anche grazie a chi ha lavorato tanto".
"Sono qui a Genova per celebrare la partenza della Spedizione dei Mille - ha concluso il presidente - ma ritengo che la visita all’Ansaldo non sia un fuor d’opera" proprio perché sono tanti i momenti e modi per celebrare l’Unità d’Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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