Roma - L’ula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge in materia di Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni ha definito il decreto come «un’occasione mancata per il diritto allo studio in Italia») e dell’Idv. Si è astenuta l’Udc "per offrire un’apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini".
Il ministro: finalmente valore al merito Grande soddisfazione del ministro Maria Stella Gelmini per la conversione definitiva in legge da parte della Camera del decreto da lei proposto sulle Università. "L'Università oggi cambia.Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all'Università per diventare professori o ricercatori. Da questi 3 pilastri - sottolinea il ministro- non si potrà prescindere".
Ecco le principali innovazioni contenute nella legge per cambiare volto all'università italiana.
Trasparenza dei concorsi Reclutamento professori universitari Le commissioni che giudicheranno gli
aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino
ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore
scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il
bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di
candidati a partecipare.
Reclutamento dei ricercatori In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori
universitari le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore
associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di
commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei
candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.
Assunzioni Le università con una spesa per il personale troppo elevata (più del 90% dello stanziamento
statale) non potranno effettuare nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di
alcune università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le università che spendono più del 90% dei
finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti,
ricercatori o personale amministrativo.
Ricercatori Per favorire l’assunzione
dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle
possibili assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. I bandi di
concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal
blocco del turn over. Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per tutte le
amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di assumere 4000 nuovi ricercatori.
Fondi alle università migliori Più finanziamenti (cioè il 7% del Fondo del Finanziamento
Ordinario e del Fondo Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Università migliori: quelle con
offerta formativa, con qualità della ricerca scientifica, qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori. Le
università più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di
indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la
prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di qualità.
Diritto allo studio Per la priva volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L’incremento di
135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici.
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