Mettere insieme il denaro per affittare una stanza: è questa la principale preoccupazione degli studenti «fuori sede» a Milano. Secondo il Sunia, il sindacato degli inquilini - che ha realizzato una ricerca nazionale sulle tariffe praticati dai proprietari di case agli studenti affittuari - a Milano i prezzi medi per una camera in condivisione sono diventati proibitivi: con le spese si arriva, in molte zone di Milano, a 800-900 euro. E nemmeno la periferia si salva più dal caro-affitti: per un misero letto a Città Studi uno studente arriva a pagare come per un monolocale, 500 euro se non di più.
Secondo il Sunia questa situazione è dovuta al numero sempre maggiore di studenti universitari, che influenza lofferta spingendo molti proprietari di case a speculare. E il prezzo alle stelle non è lunico problema: «Nella maggioranza dei casi - dice Laura Mariani dellufficio studi del Sunia - cè anche tutta una serie di violazioni: clausole capestro e vessatorie con contratti non registrati senza limite di canone, alloggi privi di dotazioni minime sia impiantistiche sia di qualità, modalità irregolari di accollo sugli inquilini delle spese condominiali».
Una vera e propria giungla, insomma, dove gli studenti extracomunitari se la passano peggio di tutti: secondo il Sunia, infatti, nelle città dove gli universitari stranieri sono molti si registra anche unaltra anomalia, ovvero laumento del 25-30 per cento del canone chiesto a questi rispetto agli italiani.
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