Urso a Bagdad e in Kurdistan con 30 imprese del made in Italy

L’hanno chiamata «Irak International Cooperation Workshop for Constrution & Investment», una fiera con 105 aziende provenienti da tutto il mondo. Promossa dal ministero del Commercio iracheno, la manifestazione punta a incentivare gli investimenti esteri nel Paese: un chiaro segnale del miglioramento dei livelli di sicurezza in tutta la regione.
La rassegna è stata inaugurata ieri dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, che guida una delegazione di circa trenta imprese italiane (servizi, consulenza e formazione nella pubblica amministrazione, nell’agroindustria e zootecnia, edilizia e progettazione). Per la prima volta c’è un Punto Italia promosso dall’Ice. Ieri Urso ha incontrato il premier iracheno, Nuri Al Maliki, il ministro degli Esteri, Hoshyar Zebari, e il ministro dell’Industria, Fawzi Hariri. Ai colloqui, in una Bagdad blindatissima, non sono stati ammessi i giornalisti. L’Irak ha chiesto all’Italia forniture di macchinari nel settore petrolifero e agricolo, Urso ha risposto che presto tornerà a Bagdad con un gruppo di aziende italiane di vari settori, annunciando l’imminente avvio della costruzione di ospedali moderni in cooperazione con il ministero della Salute iracheno.
Oggi Urso prosegue la missione in Kurdistan. A Erbil, infatti, è in programma il primo Forum economico alla presenza del primo ministro curdo, Nechirvan Barzani. La regione ha un tasso di crescita di oltre il 7% l’anno, che nel 2010 sarà del 10,4%.

Della delegazione fanno parte, oltre ai vertici di Simest e Ice, anche Unioncamere e Fiera Milano (già impegnata con un protocollo d’intesa con la Fiera Internazionale di Erbil), Confservizi (acqua, gas, energia elettrica, igiene ambientale, trasporti locali), Cogemat, Italia Pegasus Institute, Mapei e il gruppo Trevi (ingegneria del sottosuolo).

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