Ben Bernanke non appare più in bilico. Attorno al presidente della Federal Reserve sembra si siano coagulati sufficienti consensi per permettergli di strappare i 60 voti necessari per ottenere un secondo mandato. Di ciò è convinto Barack Obama, che ha sondato il terreno con diversi senatori per cercare di capire le posizioni dei due schieramenti. «Lindicazione che il presidente ha avuto dalle sue conversazioni è che Bernanke sarà confermato - ha detto il consigliere della Casa Bianca, David Axelrod -; siamo ancora in una situazione fragile e abbiamo bisogno della sua leadership. Ha avuto una mano molto ferma nella crisi». Parole poi confermate dal leader dei repubblicani del Senato, Mitch McConnell: «Bernanke sarà riconfermato con lappoggio di democratici e repubblicani», ha annunciato alla «Nbc», senza tuttavia precisare se voterà a favore del numero uno della Banca centrale Usa. Già sabato scorso due senatori, il democratico Chris Dodd e il repubblicano Judd Gregg, si erano detti certi della riconferma e la loro dichiarazione sembrava aver fermato lemorragia di consensi in vista del voto. Fino a 24 ore prima, la questione della conferma di Bernanke era invece decisamente più delicata.
Lala dura dei democratici aveva infatti manifestato aperto dissenso nei suoi confronti. Ancora forte era daltra parte lirritazione dopo la sconfitta elettorale bruciante in Massachusetts, da sempre un feudo democratico. Una débâcle generata anche dalla politica economica e monetaria.
A Bernanke veniva imputato di aver permesso a Wall Street le attività «irresponsabili» che hanno portato alla grave crisi finanziaria. Ora la conta dei voti sembra favorire Bernanke. Una sua riconferma sarebbe un segno di stabilità di cui anche Obama, dopo lattacco frontale alle banche, ha davvero bisogno.
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