Cultura e Spettacoli

In uscita Torna la Tamaro con storie per bimbi E La Capria racconta il suo diario «post-infarto»

Autunno, stagione di letture e di sentimenti, come voleva Puškin. Allora vediamo cosa ci riserva la rentrée letteraria. Attesissimo è Il grande albero di Susanna Tamaro, in arrivo per Salani: probabilmente sarà uno dei libri di punta della stagione. Le fedeli lettrici di Cristina Comencini, invece, potranno affrontare il suo nuovo romanzo Quando la notte (Feltrinelli), in libreria a giorni. Anche qui si tratta di un’uscita molto attesa, perché l’autrice ha narrato con un’«ossessività» per lei inedita la storia di un amore estremo sullo sfondo delle Dolomiti. L’incipit straniante del libro, con un sapore à la Ingerborg Bachmann (e dopo una roboante epigrafe tratta dal libro della Genesi), catturerà per certo tutti i lettori, anche uomini, appassionati di sommessa introspezione sentimentale. Lo consigliamo caldamente. Poi c’è il nuovo romanzo dell’autore di Firmino, Sam Savage, L’uomo che perdeva i giorni, e chissà se conquisterà le classifiche, e poi ancora Prima che vi uccidano di Giuseppe Fava (Bompiani), il giornalista ucciso dalla mafia di cui ricorrono i 25 anni dalla morte: l’introduzione al libro è firmata Roberto Saviano. Sono anche i quarant’anni dalla morte di Giuseppe Pinelli, e infatti la vedova del ferroviere anarchico firma Una storia quasi soltanto mia per Feltrinelli, scritto con Piero Scaramucci. Mondadori, invece, esce con Diario delle illusioni, scritti sparsi e saggi brevi di Luigi Malerba, da leggersi insieme all’ultimo Raffaele La Capria A cuore aperto (sempre Mondadori), diario post-infarto dell’autore di Ferito a morte. Attesa anche intorno alle nove storie di Il tempo invecchia in fretta di Antonio Tabucchi (Feltrinelli).

Perché non comprarlo insieme a Sulla tirannia di Pessoa (Guanda), di cui Tabucchi è grande amatore e traduttore? Non dimentichiamo, poi, Il prof è sordo di David Lodge, umorista britannico (per Bompiani), e Il castello dei Pirenei di Jostein Gaarder per Longanesi.

Commenti