da Reggio Emilia
Non parlava dal gennaio 2001, quando un'emorragia cerebrale lo ridusse quasi allo stato vegetativo: dopo lunghe cure è riuscito parzialmente a riprendersi, a fine agosto lultima «speranza»: un viaggio a Lourdes con la collaborazione dell'Unitalsi. Adesso, improvvisamente, ha chiamato con la propria voce la sorella, chiedendole di allacciargli le scarpe. È accaduto una settimana prima di Natale.
«Da allora riesce a parlare e a farsi capire, anche se ha ancora problemi nell'articolazione delle parole», spiega la sorella Franca che assiste quotidianamente Franco Incerti, 59 anni, ex presidente della Coldiretti di Reggio Emilia, ex assessore provinciale e già presidente di un'azienda agricola sperimentale da lui fondata a Faieto di Casina, nel Reggiano.
Dopo la malattia l'uomo è andato a vivere con la sorella a Scandiano, nel comprensorio ceramico reggiano, e nel tempo le sue condizioni sono migliorate, permettendogli di stare seduto su una carrozzella, di alimentarsi da solo e di comunicare esprimendosi con l'aiuto di una lavagna.
«Il 16 dicembre siamo andati a Salsomaggiore per il cinquantesimo di professione religiosa di una suora compaesana di Franco - racconta la sorella - e lui le ha scritto un biglietto, chiedendole preghiere. Subito dopo, mio fratello ha avuto una notte tribolata, come se si sentisse un nodo in gola, e il mattino successivo mi ha chiamato con la sua voce. Potete immaginare il nostro stupore».
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