La vacanza? Meglio in casa che in albergo Così cambia il modo di viaggiare

Gioia Locati

Allora sì, si viaggia. Per poche notti, magari. Per fare ritorno a casa e poi ripartire. E non solo in piena estate alla ricerca di una spiaggia da calpestare o di un orizzonte in cui perdersi. Ci sono le grandi città e i paesini storici. Ci sono i sentieri da attraversare, a piedi o in bicicletta, per sfida o per amore. Ma ci sono anche le oasi di relax da riempire di libri e di silenzio. Perfino le età dei vacanzieri-viaggiatori scompaginano le vecchie certezze.

Sempre ci si muove, da giovanissimi e da anziani. Allora si dice che le vacanze sono «sempre più fluide» come il mercato.

In questo scenario mobile, impossibile da immortalare in uno scatto, c'è un dato (crescente) che caratterizza questi anni: gli italiani stanno snobbando gli alberghi per preferirvi le case in affitto. Si soggiorna in appartamento anche per un fine settimana. Soprattutto se si hanno figli o animali, se ci si sposta in gruppi di amici e se si amano gli ambienti spaziosi. La tendenza è stata messa in risalto dall'ultimo barometro curato dal portale degli alloggi in affitto Homeway e dal Ciset, Centro internazionale sull'Economia turistica fondato da Università Ca' Foscari di Venezia.

Ecco cosa emerge: l'87% della popolazione tra i 18 e i 65 anni ha fatto almeno una vacanza lunga, superiore a 4 notti, tra il marzo 2017 e marzo 2019 (in aumento rispetto al biennio 2016-18). La ricerca ha suddiviso i turisti in due gruppi, quelli che scelgono abitazioni e hotel e quelli che scelgono solo una delle due modalità. Preferiscono le case, in genere, adulti di 45 anni, che risiedono al Nord e si spostano con la famiglia o con gli amici. L'abitazione piace perché permette momenti di intimità, di socializzare con i compagni di viaggio e di apprezzare il territorio locale.

Fra chi preferisce solo l'hotel vi sono persone con più di 50 anni, residenti in tutta Italia, specialmente coppie (44%). Vi è poi il segmento di viaggiatori che si serve di entrambi gli alloggi: perlopiù giovani (il 40% ha meno di 34 anni) e adulti (il 23% ha 35-44 anni). Le mete sono le più disparate: località balneari, di lago o di montagna e le città d'arte.

Il fatturato complessivo di chi si è servito delle case vacanza, nel 2018, è stato di 2,9 miliardi circa, dei quali poco meno di un miliardo legato alle spese di affitto; 1,9 miliardi, invece, sono da riferirsi alle spese extra, all'interno delle quali la voce ristorazione è la più importante, coprendo il 41% del totale.

Le case di vacanza si prenotano sulle piattaforme online specializzate (37%) o attraverso le agenzie di viaggi online e sui portali delle località turistiche.

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